Scimmie clonate, è bufera. Lo Speciale ha chiesto un parere allo scienziato Fernando Aiuti. Per la prima volta due scimmie sono state clonate con la stessa tecnica della pecora Dolly. Zhong Zhong e Hua Hua sono stati “creati” tramite il trasferimento del nucleo di una cellula dell’individuo ‘da copiare’ in un ovulo non fecondato e privato del suo nucleo. Dal Vaticano il teologo monsignor Elio Sgreccia ha lanciato l’allarme arrivando a parlare di “grave pericolo per l’uomo”. Ma è davvero così? E fino a dve la scienza può effettivamente spingersi con certe scoperte?
Professor Aiuti qual è la sua posizione su questa delicata materia?
“Penso che la scienza debba sempre andare avanti, specie quando è a fin di bene e volta a favorire il progresso della ricerca. Ovviamente ritengo che ci potranno essere dei grossi problemi nel momento in cui certe tecniche dovessero essere applicate all’uomo. L’etica in questo caso dovrebbe prevalere sulla scienza. Siamo partiti dalle pecore e siamo arrivati alla scimmia. Sull’uomo si verrebbero a creare delle pericolose interferenze sul patrimonio genetico che non possono essere sottovalutate. Non posso dunque non avere riserve sul piano prettamente etico”.
Quali potrebbero essere i rischi effettivi sull’uomo?
“Tentativi di clonazione possono sempre portare a delle mutazioni genetiche e a malformazioni. Penso poi che la natura debba essere lasciata libera di fare ciò che ha sempre fatto per milioni di anni. Non ritengo giusto interferire”.
C’è chi parla addirittura di deriva neo-nazista con riferimento agli esperimenti che nei campi di concentramento si facevano sui deportati per creare la razza perfetta. E’ d’accordo?
“Finché gli esperimenti coinvolgono le cellule somatiche è tutto nella norma e anzi certe ricerche possono tornare molto utili nella lotta a particolari malattie. Nel momento in cui però gli esperimenti vanno ad investire le cellule germinali, allora qualche rischio si corre perché qualsiasi popolo potrebbe sentirsi autorizzato a tentare la creazione in laboratorio di tutti cittadini belli, alti, forti, robusti. Ma questo non è affatto positivo perché la natura non a caso ci crea diversi e ci regala un dono meraviglioso, che è quello della spontaneità e dell’incontro di queste diversità attraverso la condivisione dei valori e l’accoppiamento. Proprio ciò che non voleva Hitler quando propagandava l’idea di una razza superiore a tutte le altre, la razza ariana che in quanto perfetta acquisiva così il diritto di dominare il mondo cancellando le diversità”.
La scienza quindi non dovrebbe mai travalicare i confini dell’etica?
“Ci devono essere dei limiti che devono andare anche verso una tutela dei più deboli. Se oggi abbiamo dittatori capaci di controllare il mondo con la minaccia della bomba atomica, domani potrebbero farlo creando delle super-razze”.