L’Italia migliore è quella che sa rendere onore ai suoi eroi e sa unirsi nell’unanime condanna del “martirio” dei suoi fedeli servitori.
E’ accaduto anche ieri in seguito al barbaro assassinio dell’ambasciatore in Congo Luca Attanasio e del carabiniere Vittorio Iacovacci addetto alla sua scorta che stavano viaggiando su un convoglio dell’Onu in un territorio ad alto rischio dove operano gruppi terroristici dediti ai sequestri e dove è sconsigliato addentrarsi. Sarebbero stati uccisi in seguito ad un tentativo di rapimento da parte di un gruppo terroristico islamista che ha provocato una sparatoria con l’esercito governativo. La dinamica dell’omicidio è comunque da chiarire. Anche l’autista del convoglio Mustafa Milambo è rimasto ucciso, ma nel momento dell’agguato, quando i terroristi avrebbero fermato il convoglio per prevalere l’ambasciatore.
Secondo un comunicato della presidenza congolese riportato da TgCom 24 sono stati i rapitori a uccidere l’ambasciatore Luca Attanasio e il carabiniere Vittorio Iacovacci, sparando loro a bruciapelo. Dopo il sequestro, specifica la nota, le forze armate congolesi, “si sono messe alle calcagna del nemico. A 500 metri, i rapitori hanno tirato da distanza ravvicinata sulla guardia del corpo, deceduta sul posto, e sull’ambasciatore, ferendolo all’addome”.
Attanasio, 43 anni, brianzolo di Limbiate, aveva una moglie e tre bambine, mentre Iacovacci che era di Sonnino in provincia di Latina si sarebbe dovuto sposare in estate.
Come detto tutta l’Italia si è unita nel cordoglio per quella che appare a tutti gli effetti una morte ingiusta, considerando che l’ambasciatore era impegnato anche in progetti umanitari, per riportare la pace in un Paese martoriato dalle violenze e dagli scontri tribali.
Sui social la commozione è davvero tanta.
Particolarmente toccante il tweet di Rita dalla Chiesa che scrive:
Grande dolore per la perdita di due Italiani veri in Congo. L’Ambasciatore #LucaAttanasio e il Carabiniere #VittorioIacovacci .Ricordiamoci che non esiste solo la battaglia contro il Covid. Ma che ci sono posti, nel mondo, dove si combattono anche altre guerre.
— rita dalla chiesa🇮🇹 (@ritadallachiesa) February 22, 2021
Non è morto un ambasciatore giacca e cravatta. È andato via Luca, un giovane papà di soli 42 anni, con tre figlie, due gemelline piccole piccole. Hanno spezzato una speranza, una voglia di cambiamento su un territorio così difficile. #Congo #22febbraio #LucaAttanasio pic.twitter.com/Wo1j7XaxBP
— Cussiddu (@akkursio) February 22, 2021
Era un uomo di pace…ha sempre preso posizione sulla guerra e sulle vendite d’armi in quella zona dell’Africa centrale conosciuta, purtroppo, per il fenomeno dei bambini soldato.
È stato ucciso insieme al suo agente di scorta, in #Congo
Era un uomo di pace #LucaAttanasio pic.twitter.com/nUtxO6yK62— MRita Gallozzi (@GallozziMrita) February 22, 2021
#LucaAttanasio e #VittorioIacovacci lavoravano per la pace. In nome di tutti noi. Straziante.
— riccardo cucchi (@CucchiRiccardo) February 22, 2021
Profondo cordoglio per l’uccisione di #LucaAttanasio Ambasciatore in #Congo, di #VittorioIacovacci e di #MustaphaMilambo.
Una guerra senza fine, milioni di morti e #rifugiati. #Italia piange chi lavorava e credeva nella pace possibile in uno dei luoghi più martoriati del pianeta pic.twitter.com/G2cWYPTaHh— Centro Astalli (@CentroAstalli) February 22, 2021
Ma non mancano nemnmeno le polemiche per chi ritiene assurdo che Attanasio si sia addentrato in una zona tanto pericolosa con un solo poliziotto di scorta, e su una dinamica dell’omicidio che non convince del tutto. Ma oggi è il giorno del dolore…per tutto il resto ci sarà tempo.