Antichi mestieri quasi dimenticati, sconosciuti ai più, possono diventare professioni del futuro. E’ l’idea fondante del progetto “Potare lento, pratiche di potatura dell’Olivo nelle Terre di Ascea per rigenerare il Cilento”, un programma che vuole riscoprire e rilanciare una professione antica e allo stesso tempo attuale, quella del potatore di olivo, che mira alla creazione d’impresa per soddisfare la domanda crescente negli uliveti del Cilento. Capofila dell’iniziativa sono la Fondazione Alario per Elea Velia e l’Associazione Premio GreenCare Aps, con il Comune di Ascea che grazie al contributo fondamentale di Fondazione Banco di Napoli realizzeranno l’intervento formativo indirizzato a giovani del territorio cilentano, disoccupati, neet (giovani che non studiano e non lavorano), immigrati ospitati nelle strutture del luogo e percettori di reddito di cittadinanza. Le attività di imminente realizzazione partiranno con bando e selezione entro le prossime settimane, per poi prevedere fino a novembre 2023 una serie di incontri e lezioni in aula e sul campo.
«Potare Lento tiene assieme sostenibilità ambientale e sociale: nasce con l’obiettivo di creare una cooperativa di lavoratori, afferenti a situazioni di fragilità, per salvare un antico mestiere di tradizione, qual è la potatura dell’olivo, che rischia di scomparire per mancanza di trasmissione del sapere – afferma la presidente di GreenCare, Benedetta de Falco – il progetto si focalizza sul mestiere di potatore ed esperto di cura e manutenzione del verde, sia verticale sia orizzontale. Un percorso di formazione destinato a una ventina di discenti, articolato in moduli, supervisionati da un agronomo, un botanico e un potatore certificato. Il focus sulla potatura dell’olivo, a cura della Scuola Potatura Olivo, promuoverà una metodologia di potatura rispettosa delle esigenze della specie».
La potatura è un’attività necessaria che serve a garantire il benessere delle piante, l’olivo in particolare. «Ad Ascea e in tutto il Cilento, gli oliveti sono storicamente presenti ed è una delle produzioni più antiche del territorio – spiega il presidente della Fondazione Alario, Marcello D’Aiuto – ma una potatura grossolana se non addirittura sbagliata può creare un danno alle coltivazioni».
Secondo i dati del Comune di Ascea, dei 170 percettori del reddito di cittadinanza e dei 185 migranti presenti sul territorio, almeno 50 già praticano saltuariamente lavori nelle aziende agricole della zona, spesso anche come potatori di olivo, a fronte di soli due potatori certificati presenti sul territorio, nonostante la crescente domanda delle tante aziende agricole e dei privati. «Negli ultimi anni la domanda di potatori professionali è notevolmente cresciuta. Da qui – evidenzia l’amministratore delegato della Fondazione Alario, Tommaso Chirico – l’idea di accompagnare un gruppo di futuri professionisti a sviluppare competenze sia teoriche che pratiche sul mestiere di potatore d’olivo, grazie anche al patrocinio della Scuola Potatura Olivo diretta da Giorgio Panelli, che realizzerà la parte di laboratorio sul campo».
Gli attori principali dell’iniziativa sono, oltre alla ben nota fondazione Banco di Napoli, l’Associazione GreeCare e la Fondazione Alario. La prima intende riconoscere e sottolineare il valore di chi è impegnato nella cura, creazione, tutela e valorizzazione delle aree verdi negli spazi urbani, presenze che aumentano la qualità del vivere e il benessere psicofisico dei cittadini. L’obiettivo di GreenCare è sensibilizzare gli amministratori pubblici e i semplici cittadini a una maggiore attenzione e cura nei confronti delle aree verdi metropolitane: polmoni di ossigeno per i cittadini, ma anche importanti luoghi di aggregazione e svago. Le attività istituzionali della Fondazione, invece, spaziano dal settore della formazione a quello della promozione culturale e valorizzazione dei beni di interesse storico, artistico e ambientale, dalla ricerca scientifica per lo sviluppo del territorio al trasferimento tecnologico e diffusione dell’innovazione, fino alla promozione e diffusione di beni relazionali necessari alla convivenza civile e alla coesione sociale.