Giffoni Film Festival…non solo cinema, dietro c’è molto altro

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C’è una vera e propria anima sociale dietro al festival del cinema per ragazzi più famoso del mondo:

il Giffoni Film Festival non è solo una kermesse cinematografica, dietro l’evento c’è una vera e propria macchina sociale che coinvolge tutto il territorio. A cominciare dalle numerosissime famiglie che ogni anno si rendono disponibili ad ospitare i piccolo giurati che provengono da ogni parte del globo, creando cosi una forte interazione culturale tra diversi popoli.

Il GFF ha inoltre il merito di usare e valorizzare i luoghi sottratti alla città, chiusi ed abbandonati, rovinati dall’usura del tempo, per renderli di nuovo appetibili. A riguardo ci sono due esempi significativi: la ristrutturazione del Convento di San Francesco, oggi sede di numerose mostre e conferenze, ed il recupero del Borgo Medievale di Terravecchia, diventato un piccolo villaggio dell’ospitalità con alberghi e ristoranti.

Come ignorare poi le ricadute economiche sul territorio? Lo stesso direttore del festival Claudio Gubitosi ha affermato che nei soli primi 9 giorni del festival si è calcolato un introito pari a

14milioni di euro. Per non parlare poi del turismo: ogni anno si calcolano nel periodo del festival ben 4200 camere d’hotel occupate dagli ospiti del festival e dagli addetti ai lavori mentre i ristoranti sono quasi sempre pieni.

Ma non ci si ferma qui: c’è grande attesa per il progetto del “Giffoni Multimedia Valley”, un progetto nato nel 2005 da Gubitosi e perfezionato poi da un equipe di ingegneri e architetti, che ha lo socpo ultimo di permettere a Giffoni di entrare nel mondo della produzione e della formazione. SI tratta in sostanza di un piccolo polo multimediale messo a disposizione dei ragazzi che sarà ricco di spazi:una cineteca regionale, due sale di proiezione con le tecnologie più avanzate, un museo del cinema ed una grande arena in grado di ospitare eventi di grande portata.

Il tutto ruoterà attorno a dei corsi di formazione per ragazzi che andranno dai laboratori formativi ai centri di produzione audiovisiva.

La creazione della fondazione è prevista entro la fine dell’anno, come ha annunciato al termine della 43esima edizione del festival il sindaco di Giffoni Paolo Russomando.

Sarà sicuramente un modo per coinvolgere ancora di più i cittadini del territorio picentino e creare un’identità sociale.

L’anima sociale del festival è testimoniata anche dal grandissimo numero di associazioni ed enti no profit che anche quest’anno sono stati partner della kermesse, da Telefono Azzurro ad Aura, da Amnesty International ai Carabinieri del Nucleo Tutela del Patrimonio culturale. “Per noi sono i ragazzi le vere star del Giffoni Film Festival; il loro sguardo stupito e vitale quello che ci guida ogni giorno”: queste le parole di Ernesto Caffo, neuropsichiatra infantile, professore ordinario dell’Università di Modena e Reggio Emilia e presidente di Sos Il Telefono Azzurro ONLUS a commento dell’alleanza tra Telefono Azzurro e il Gff, che ogni anno si rinnova.

E per il futuro? Aspettando il Multimedia Valley é intanto nato il progetto GiffoniCamp grazie all’accordo di partnership tra l’Associazione ItaliaCamp – network che unisce 70 Università italiane con istituzioni e imprese – e Giffoni Experience. L’ obiettivo é quello di realizzare un barcamp permanente e una piattaforma web aperta 365 giorni l’anno attraverso cui poter presentare e promuovere, a cadenza trimestrale, “concorsi di idee” e organizzare incontri in occasione dei quali illustrare le migliori progettualità a finanziatori, aziende e imprenditori.

Insomma davvero non solo cinema, ma un Festival dai 1000 volti che si è guadagnata a pieno titolo la dicitura attribuitagli nel lontano 1982 da Francois Truffaut, quella di “Festival del cinema più necessario”.

 

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