I sogni segreti di Walter Mitty è un inno alla vita, un film che fa proprio il detto “meglio rimorsi che rimpianti”. Walter Mitty è impiegato nella rivista “Life” per la quale si occupa dell’archivio fotografico analogico, cioè delle foto stampate ancora con rullini e negativi.
La rivista è stata da poco acquistata da una nuova società che ha deciso di ridimensionarla per cui tutti i posti di lavoro sono a rischio. Primo fra tutti, proprio quello di Walter, dal momento che ha smarrito il negativo con la foto che rappresenta la copertina dell’ultimo numero cartaceo di “Life”.
Per salvarsi il posto, Walter spinto anche dalla collega di cui è segretamente innamorato, parte alla ricerca del fotografo che ha scattato l’immagine, un free lance senza fissa dimora, ritrovandosi a compiere un viaggio-avventura tra la Groenlandia e l’Islanda.
Walter Mitty (Ben Stiller) siamo un po’ tutti noi: da piccoli pieni di speranza, vogliamo fare la ballerina, l’attrice, il pompiere o l’astronauta, poi si cresce e si pensa ad un lavoro sicuro che porti avanti la famiglia, appendiamo il casco da pompiere e le scarpette da ballerina al chiodo, indossiamo cravatte e tacchi alti per l’ufficio.
Viviamo la vita, non quella che avremmo voluto, ma quella che ci siamo ritrovati. Cosi il protagonista della storia si ritrova a sognare ad occhi aperti le azioni che realmente vorrebbe fare, come mandare a quel paese il proprio capo, e poi il nastro si riavvolge e accade la vita vera.
Se inizialmente questi sogni ad occhi aperti possono sembrare troppi e ripetitivi, dietro la macchina da presa Ben Stiller, qui regista e attore, ha saputo ovviare anche a questo, facendoli durare giusto il tempo che meritano prima che Walter si renda conto che la vita va vissuta e non immaginata.
Può sembrare un cambiamento troppo rapido, una cesura troppo netta quella tra il Walter della prima parte del film, impiegato e figlio responsabile, e il Walter del secondo tempo, avventuriero e determinato, ma in fondo è giusto cosi. Non piacerebbe a tutti trovare la spinta adatta a dare il rapido cambiamento che serve alle nostre vite?
Remake di “Sogni Proibiti”, film del 1947 basato a sua volta sul racconto “The secret life of Walter Mitty” di James Thurber, il film non sarà un capolavoro e non è certo privo di difetti, ma è certamente una pellicola ricca, con ottime immagini mozzafiato (si pensi all’eruzione del vulcano in Islanda o alle vette dell’Himalaya) e un grido che vale per tutti: la vita è una sola, va vissuta.