Recensione Devil's Knot – Fino a prova contraria

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Devil’s Knot porta sullo schermo un fatto di cronaca realmente accaduto.
Nel 1993, nella piccola e religiosa città di West Memphis, in Arkansas, tre bambini di otto anni scompaiono dal loro quartiere.
Dopo una lunga ricerca, i loro corpi vengono trovati privi di vita nei boschi del Tennessee.
La colpa ricade subito su tre adolescenti del posto Damien Echols, Jessie Misskelley Jr. e Jason Baldwin, rispettivamente interpretati da James Hamrick, Kristopher Higgins e Seth Meriwether.
Se per la comunità il verdetto sembra evidente, non è così per l’investigatore privato Ron Lax (Colin Firth) e Pam Hobbs (Reese Witherspoon) madre di uno dei bambini uccisi.
Il sospetto che non tutto possa essere come appare si fa sempre più forte in loro e mentre la polizia inneggia a crimini satanici si farà strada un’altra verità.
Gli ingredienti per un buon film ci sarebbero tutti:
un cast di livello con i due premi Oscar Firth e Witherspoon, storia torbida e misteriosa, un regista di talento come Atom Egoyan.
Eppure le vicende narrate, lo sviluppo delle indagini e il relativo processo de “I Tre di West Memphis” come vennero definiti all’epoca, non riescono nel tentativo di coinvolgere a pieno lo spettatore.
Troppo piatta la struttura del racconto assente completamente di un ritmo interno.
Un film che si lascia guardare ma che non riesce a creare momenti veramente suggestivi.
Raggiunge il bersaglio solo quando vengono messi in luce i pregiudizi morali della comunità verso i tre ragazzi, vittime sacrificali perfette per la loro passione verso l’Heavy metal e l’occulto.
Troppo poco per le potenzialità del film.
La nota positiva è la convincente interpretazione di  James Hamrick credibile e intenso nel ruolo dell’introspettivo Damien Echols.
Nelle sale italiane dal 8 maggio 2014.

Vittorio Zenardi

 

 

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