La scuola più bella del mondo al cinema da domani

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Presentata qualche giorno fa in conferenza stampa a Napoli, il nuovo film di Luca Miniero “La scuola più bella del mondo” si basa su una trama semplice che ancora una volta pone al centro le differenze tra Nord e Sud che il regista (Benvenuti al Sud) ha più volte sottolineato nei suoi film.

Rocco Papaleo è Gerardo, un insegnante svogliato di una scuola di Acerra, ridotta in condizioni pietosissime: computer vecchissimi, aula professori all’interno dei bagni per ragazzi, strutture fatiscenti. Per un banalissimo errore, la scuola di Acerra viene invitata ad uno scambio culturale presso la perfettissima scuola di Val d’Orcia in Toscana diretta dall’impeccabile preside Filippo Brogi (Christian De Sica), e da questo momento iniziano una serie di vicende che vedranno protagonisti i due attori con due classi di ragazzini che si affacciano all’adolescenza, da una parte i toscani ligi al dovere, dall’altra i ragazzi di  Acerra scalmanati e senza alcuna voglia di studiare.

La prima parte del film scivola via che è un piacere: si ride di qualche battuta, si apprezzano i ragazzi che recitano e che per essere alla loro prima esperienza, sono davvero bravi. Il personaggio di Papaleo viene subito inquadrato benissimo, il professore che allo spiegare la geografia preferisce ascoltare nelle cuffie i 99 Posse, cosi da non sentire il baccano dei suoi studenti. Lui, che voleva fare il disegnatore di fumetti, arte che viene abilmente introdotta all’interno della pellicola miscelando scene girate a scene disegnate in stile cartone animato d’autore.

Poi, superata la soglia dei 45 minuti, purtroppo il film inizia inesorabilmente a perdere colpi: vengono introdotte alcune scene noiose e prive di senso, come le gare fra i due protagonisti che non hanno alcuna ragione d’essere, manca di verve ed anche l finale sembra deciso a caso, senza fornire lo spettatore di alcuna spiegazione.

Alcune chicche: deliziosi i cammei del grande Lello Arena che interpreta il preside della scuola di Acerra e che da vero guerriero insiste nel voler salvare la sua scuola scrivendo ripetute lettere di aiuto al Presidente Napolitano, bella l’idea di miscelare le scene disegnate come un fumetto a quelle girate.

Ottime le musiche, dai 99 Posse alla colonna sonora firmata dal gruppo napoletano Nico i suoi desideri feat Clementino, Made in Napoly.

Nel complesso un film che piacerà sicuramente alle famiglie con bambini ma che non sfiora neppure la freschezza di Benvenuti al Sud e non arriva ad eguagliare la comicità di Un boss nel salotto.

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