Saranno una cinquantina di giovani studiosi dai 18 ai 35 anni, provenienti da tutto il mondo, i protagonisti della IX edizione del Forum mondiale dei Giovani “Diritto di Dialogo”, al via a Trieste dal 29 settembre al 2 ottobre 2016.
Nato dalla volontà di affermare il “diritto di dialogo” come “diritto fondamentale”, il Forum è realizzato dall’Associazione “Poesia e Solidarietà” (Trieste) in collaborazione con il Centro Internazionale di Studi e Documentazione per la Cultura Giovanile, diretto dalla professoressa Gabriella Valera, e col Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Trieste. Si rivolge ai giovani come classe dirigente del futuro, interlocutori privilegiati per la costituzione di modelli culturali solidali e aperti.
“Lavoro. Storia, culture, diritti”, ovvero le trasformazioni che hanno investito il mondo del lavoro nel Terzo Millennio, è il tema su cui quest’anno i giovani partecipanti sono stati chiamati a interrogarsi: sono stati selezionati 50 saggi, tra gli oltre 200 giunti da ogni angolo del globo in risposta al “call for paper 2016”, che saranno oggetto di dibattito con gli autori nelle giornate di studio del Forum.
Saranno 31 i Paesi rappresentati (dall’Europa Orientale – Ucraina, Polonia, Russia, Lituania, Albania, Turchia, Croazia, Macedonia, Romania -, all’Africa – Ghana, Marocco, Congo, Nigeria, Zimbabwe -, dall’Asia – India, Indonesia, Nepal, Kirghizistan, Bangladesh, Giappone -, alle Americhe – Canada -, al Medio Oriente – Iran e Iraq): gli interventi offriranno una visione poliprospettica e multisfaccettata del tema in esame.
In essi si cercano di enucleare le principali trasformazioni che hanno investito il mondo del lavoro, i valori e l’identità dei nuovi lavoratori: il lavoro digitale, la sharing economy, la flessibilità, il lavoro informale, le migrazioni transnazionali alla ricerca di un’occupazione.
Nell’ultima sessione d’incontro si discuterà del rapporto fra lavoro e perdita di diritti: i tangibilissimi diritti economici, ma anche diritti molto più intangibili, connessi con la perdita dell’identità e delle proprie radici. Tutti gli interventi saranno proposti in lingua originale, con traduzione simultanea in inglese e italiano.
V. Z.