Torino Film Festival 2016: ecco il programma ufficiale

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La nuova edizione del 34° Torino Film Festival si svolgerà da venerdì 18 a sabato 26 novembre: è la terza sotto la guida di Emanuela Martini, già storica vicedirettrice della manifestazione torinese. Fermarsi al numero dei film (circa duecento) è però riduttivo rispetto alla portata culturale dell’evento, che a un ricco concorso internazionale accompagna una approfondita scelta di documentari, oltre alle tradizionali macro sezioni Festa Mobile e Onde.

«Abbiamo scelto di assegnare il Gran Premio Torino a Christopher Doyle – ha spiegato Emanuela Martini – direttore della fotografia che ha lavorato molto con Wong Kar-Wai, Gus Van Sant e Jim Jarmusch, e che ha dato un contributo fondamentale al cinema orientale degli ultimi anni». Il premio, negli anni, è stato assegnato a cineasti come Carlo Mazzacurati e Terence Davies, e rappresenta un riconoscimento alla carriera che il festival torinese consegna a personalità cinematografiche di livello.
La manifestazione prende il via la sera del 18 novembre all’Auditorium del Lingotto, le altre proiezioni, invece, si svolgeranno tra Cinema Massimo, Lux e Reposi. Il film inaugurale, come già annunciato qualche settimana fa, sarà Between Us, opera seconda di Rafael Palacio Illingworth, importante per il cinema indipendente americano. Come da tradizione, il TFF offre uno spazio rilevante alle produzioni realizzate senza il contributo delle grandi major, pur vantando diverse anteprime di questo genere. Tra queste, spicca Sully (sezione Festa Mobile), film diretto da Clint Eastwood con Tom Hanks e Aaron Eckart, che racconta la storia del Miracolo dell’Hudson, quando il pilota Chesley “Sully” Sullenberger (che sarà presente a Torino) salvò 150 passeggeri ammarando sul fiume che sfocia nella Baia di New York.
Tra il concorso principale, Torino 34, e Festa Mobile, c’è poi, quest’anno un legame molto forteChristine, opera in concorso di Antonio Campos, racconta la tragica storia di Christine Chubbuck, giornalista americana che si suicidò in diretta nel 1975, mentre andava in onda sull’emittente WXLT. Fuori concorso, invece, c’è Kate Plays Christine, documentario realizzato da Robert Greene che segue l’attrice Kate Lyn Sheil mentre si prepara a interpretare Christine Chubbuck, un dietro le quinte del lungometraggio biografico.
Tra le anteprime, poi, il documentario Roberto Bolle. L’arte della danza, presentato proprio dall’etoile piemontese sotto la Mole, e La felicità umana di Maurizio Zaccaro. Si ripeterà, inoltre, la fortunata iniziativa della notte horror, che l’anno scorso ha ottenuto un successo oltre le aspettative e quest’anno, sabato 19 novembre, terrà letteralmente attaccati alle poltrone del Cinema Massimo gli spettatori, da mezzanotte fino alle 5 del mattino, con tre film: Sam Was Here di Christophe Deroo, The Return of the Living Dead di Dan O’Bannon e Sadako V Kayako di Koji Shiraishi.
Il rapporto con Torino, oltre agli eventi diffusi sul territorio, si consolida con la forte presenza del TorinoFilmLab, realtà in crescita che ogni anno aumenta il proprio contributo alle nuove produzioni cinematografiche. Ma ci sono anche alcuni titoli legatissimi alla città. Spiccano Sono Guido e non guido, mockumentary di Alessandro Maria Buonomo sul poeta torinese Guido Catalano, e Gipo, lo zingaro di Barriera, documentario di Alessandro Castelletto dedicato al compianto Gipo Farassino, musicista, autore e vero istrione della cultura popolare torinese. In programma anche Nessuno ci può giudicare di Steve Della Casa e Nome di battaglia donna di Daniele Segre.
La chiusura del 34° TFF sarà sabato 26 novembre al Cinema Reposi, con Free Fire di Ben Wheatley, un film d’azione esplosivo e travolgente, che racconta una incredibile sparatoria, intervallata da dialoghi serrati e colmi di humour tagliente. La proiezione, come di consueto, sarà preceduta dalla cerimonia di premiazione.
Il programma completo del 34° Torino Film Festival è online sul sito ufficiale (www.torinofilmfest.org), che permetterà di acquistare anche i biglietti in prevendita.

V. Z.

 

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