La selezione contabile è stato l’unico obiettivo delle iniziative politiche degli ultimi anni, dal decreto Asciutti fino alla legge 160/2016, un trend che sembra confermato nel disegno di legge sullo spettacolo dal vivo attualmente al vaglio del Parlamento.
Tutti gli emendamenti presentati atti a modificare l’art. 24 della L. 160/2016 non sono infatti stati accolti, e la conseguenza sarà che molte delle FLS che hanno aderito alla Legge Bray non arriveranno al 2018. Si ridurrà drasticamente l’offerta culturale sul territorio, mettendo fra l’altro in predicato il futuro di tanti ragazze e ragazze che oggi studiano per diventare dei professionisti del settore.
La politica ragionieristica di questi anni, gestita a colpi di decreto, ha operato esclusivamente su licenziamenti, esternalizzazioni e precarizzazione dei rapporti di lavoro, determinando non solo la chiusura di interi settori produttivi, corpi di ballo, laboratori di scenografia ecc. ma anche un’arbitraria rivisitazione di quanto richiesto dalle partiture dei compositori.
Questo è quanto si legge nel comunicato diffuso delle 14 fondazioni lirico sinfoniche italiane.