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Usa, blocco navale e bombardieri: stretta alla Corea del Nord. Guerra vicina

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Usa, blocco navale e bombardieri – Il Papa in Cile ha detto di aver paura dello scoppio di una nuova guerra nucleare causata dalle tensioni tra la Corea del Nord e gli Stati Uniti. Paura che sembra avere sempre più fondamento visti gli ultimi avvenimenti, si pensi alla lite a distanza tra Trump e Kim sul “pulsante nucleare” più grosso. 

Non solo battibecchi infantili però, i movimenti strategici dei due Paesi sembrano non distendere gli animi in alcun modo. Gli Stati Uniti e i loro 19 paesi alleati (tra cui l’Italia) hanno infatti concordato sulla necessità di attuare un “blocco navale” di fatto della Corea del Nord, effettuando controlli stringenti su ogni imbarcazione diretta alla volta delle coste di Pyongyang per impedire al regime di violare le sanzioni delle Nazioni Unite sul suo programma nucleare e missilistico, impedendo così il traffico di materiale bellico.

Ad annunciare il “blocco” è stato il segretario di Stato americano, Rex Tillerson, al termine del summit in Canada cui non sono stati invitati né la Cina né la Russia, perché formalmente era un vertici limitato ai Paesi che nella Guerra di Corea (1950-1953) sostennero il contingente sotto egida Onu guidato dagli Usa, contro l’attacco del Nord, appoggiato da Mosca e Pechino. I 20 Paesi però hanno ribadito di “non volere un cambio di regime o il collasso dell’attuale” in Corea del Nord ma solo che le sanzioni già in vigore “siano fatte rispettare”.

Qualche giorno fa però Kim aveva avvertì che avrebbe preso l’eventuale blocco navale degli Stati Uniti come un vero e proprio “atto di guerra” al quale la Corea del Nord reagirebbe con “spietate misure di auto difesa”.  Per il portavoce del ministero degli Esteri di Pyongyang, nel perseguire il blocco navale contro la Corea del Nord, il presidente Usa Donald Trump sta facendo “un passo ampio ed estremamente pericoloso verso la guerra nucleare”. Non c’è quindi che da aspettarsi una contromossa coreana.

Non solo il blocco navale. Il Pentagono ha iniziato a rinforzare anche il proprio schieramento di forze nell’isola di Guam, sede della base aerea Andersen, la più avanzata per un’eventuale azione contro Pyongyang e la sua Corea. Secondo la Cnn, accanto ai bombardieri strategici già schierati, Washington ha inviato 6 B-52, in grado di trasportare bombe nucleari e convenzionali, e 300 avieri dalla base di Barksdale in Lousiana.

Sono stati inviati anche 3 bombardieri invisibili B-2 Spirith in grado di penetrare nello spazio aereo della Corea del Nord senza essere intercettati e sganciare, oltre ad ordigni nucleari, fino a 2 bombe ad alta precisione anti bunker GBU-57A/B “Massive Ordnance Penetrator” (MOP). Questi ordigni potrebbero distruggere i siti segreti dove il regime di Kim Jong-un sta sviluppando il suo programma nucleare e quello missilistico. 

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