Esposti in mostra oltre 350 oggetti, tra cui la ricostruzione del furgone Bedford che usavano i Pink Floyd per i tour a metà degli anni Sessanta, o il grosso gonfiabile a forma di maiale della copertina del disco Animals. Un modo per ripercorrere le diverse fasi della storia del gruppo che è stato emblema del passaggio dai Sixties all’età del prog, grazie allo spiccato approccio sperimentale che li fece diventare capofila del movimento psichedelico di quegli anni.
La sezione più innovativa della mostra è la Performance Zone, in cui i visitatori entrano in uno spazio audiovisivo immersivo, che comprende la ricreazione dell’ultimo concerto dei quattro membri della band al Live 8 del 2005 con Comfortably Numb, appositamente mixata con l’avanguardistica tecnologia audio AMBEO 3D della Sennheiser, oltre al video, in esclusiva per Roma, di One Of These Days, tratto dalla storica esibizione del gruppo a Pompei.
Dopo il Victoria and Albert Museum di Londra, dove è stata visitata da oltre 400mila, The Pink Floyd Exhibition: Their Mortal Remains sarà a Roma da 19 gennaio fino al primo luglio 2018.