Ci saranno incentivi per i lavoratori della sanità che aumenteranno le ore di turno. In studio c’è la possibilità limitatamente al recupero dei ricoveri ospedalieri e fino al 31 dicembre 2020 di: ricorrere alle prestazioni aggiuntive in libera professione della dirigenza medica, sanitaria, veterinaria e delle professioni sanitarie dipendenti del Servizio sanitario nazionale, per le quali la tariffa oraria è aumentata. In tutto questo chissà perché c’è l’esclusione dei servizi di guardia. L’aumento delle prestazioni significa anche gestire più servizi e allora nel decreto c’è la possibilità di assumere personale a tempo determinato nel comparto della dirigenza medica, sanitaria veterinaria e delle professioni sanitarie anche in deroga al contratta di settore o attraverso forme di lavoro autonomo, anche di collaborazione coordinata e continuativa. Una novità importante riguarda le prestazioni di specialistica ambulatoriale e di screening. Le Regioni potranno fino al 31 dicembre 2020 ricorrere alle prestazioni aggiuntive della dirigenza medica, sanitaria, veterinaria e delle professioni sanitarie dipendenti del Servizio sanitario nazionale come per i ricoveri.
Il capitolo risorse è quello più atteso. Entrando nel dettaglio, queste le cifre: per l’anno 2020, per l’attuazione del piano è autorizzata rispettivamente la spesa di 109.987.260 euro, 201.468.043 e 122.146.150 per complessivi 482.520.006 euro.
Nel provvedimento si prevede poi, ferma restando la supervisione del tutor che i medici iscritti all’ultimo anno del corso di formazione specialistica, qualora questo abbia durata quinquennale, possano stilare in autonomia i referti delle visite, degli esami e delle prestazioni specialistiche con esclusivo riferimento alle sole visite, esami e prestazioni di controllo ambulatoriali. La refertazione delle prime visite, esami e prestazioni specialistiche è invece riservata al medico specialista. In ogni caso il possesso della specializzazione è comunque richiesto per le refertazioni relative alle seguenti branche specialistiche: anestesia rianimazione terapia intensiva e del dolore; medicina nucleare, radiodiagnostica, radioterapia.
Per l’accesso alle risorse le Regioni provvedono, entro 30 giorni dall’entrata in vigore del decreto legge, a presentare al Ministero della salute e al Ministero dell’economia e delle finanze un Piano Operativo Regionale per il recupero delle liste di attesa, con la specificazione dei modelli organizzativi prescelti, dei tempi di realizzazione e della destinazione delle risorse.