Domenica 8 Maggio si era conclusa la 93ª adunata nazionale degli Alpini e da quel giorno, sui social, si è scatenato il caos.
Il tema ha riguardato centinaia di donne che si sono schierate contro i militari accusati di presunte molestie verbali e fisiche.
L’iniziativa era stata presa dall’associazione femminista “Non Una di Meno” che da anni si batte contro la differenza di genere.
Le attiviste avevano lanciato l’appello di denunciare qualsiasi tipo di violenza ricevuta durante il grande evento e il risultato ha superato le aspettative.
Per affrontare le segnalazioni circolate sui social, il presidente dell’Associazione Nazionale Alpini, Sebastiano Favero ha dichiarato: «Se ci sono denunce circoscritte e circostanziate prenderemo provvedimenti, ma al momento non ne risultano. […] Vogliamo i fatti, la stessa cosa è successa a Trento nel 2018, senza che poi succedesse nulla» .
La differenza è che questa volta la denuncia è arrivata e potrebbero seguirne altre.
A esprimersi per prima è stata una giovane di 26 anni che si è presentata alla caserma dei Carabinieri di Rimini e ha raccontato le presunte molestie subite da un gruppo di partecipanti.
Questa scelta, per molti azzardata, potrebbe cambiare le carte in tavola per L’ANA.
Sull’accaduto è scesa in campo anche la politica italiana, tuttavia con posizioni contrastanti.
Una condanna è arrivata dal Leader della Lega, Matteo Salvini che ha spiegato: «Giusto condannare episodi di molestie o maleducazione, se sono stati segnalati. […] Se qualcuno ha sbagliato è giusto che paghi, ma giù le mani dalla storia, dal passato e dal futuro degli Alpini».
I toni utilizzati dalla sinistra italiana sono stati ben diversi.
A riguardo si è espressa la dem Laura Boldrini che attraverso i social ha chiesto: «Mentre tutti — compresa l’Associazione degli Alpini — dicono che bisogna fare chiarezza sugli accadimenti, Salvini esalta la forza degli Alpini in barba alle denunce? Ma verso gli stupratori e i molestatori (immigrati) non bisognava avere tolleranza zero?».
Anche il ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, non ha atteso a pronunciarsi: «I comportamenti raccontati da alcune donne sono gravissimi. Episodi che certamente andranno accertati dagli organi competenti ma che non possono e non devono essere sottovalutati. […]
È sbagliato fare generalizzazioni — ha concluso il ministro — ma allo stesso tempo non ci deve essere nessuna tolleranza: le molestie e le violenze non devono mai e in nessun caso trovare alcuna giustificazione e vanno condannate senza esitazioni» .
Quello che sarebbe accaduto a Rimini è inaccettabile e deve far riflettere. Questa tipologia di segnalazioni andrebbe ascoltata e approfondita, non sottovalutata e chiunque abbia subito molestie di qualsiasi tipo, siano esse fisiche o psicologiche, deve essere tutelato.
È necessario il massimo sforzo sia degli organizzatori, sia delle istituzioni e delle forze dell’ordine, per individuare gli eventuali responsabili ed evitare che accada di nuovo.
Bisogna agire e reagire a questi gesti che troppo spesso vengono normalizzati. Bisogna denunciare per riuscire, attraverso sanzioni e strumenti culturali ed educativi, a vincere la battaglia contro la violenza di genere.
Di Maria Ioana Tarnita