
Le quindici tracce contenute nell’album raccontano la poesia dell’anima di una cantautrice forte e insieme solare. Di queste canzoni dieci sono di Giorgia Zangrossi, che ne ha scritto sia i testi che le musiche, una di Paolo Capodacqua (intitolata I nidi degli uccelli, in ricordo dei tanti bambini morti nell’Olocausto) e quattro di Gigi Marras (Un sogno che non c’è, Giovani e santi, Questa sera e Un giorno lo farò), affidate all’interpretazione della cantautrice. E’ proprio Marras che, firmando gli arrangiamenti di tutti i suoi brani, riesce a racchiudere e regalarci l’anima profonda della Zangrossi.
La parola “Sono” sta ad indicare la prima persona singolare del verbo essere – io sono – e rappresenta, come scritto nel titolo che dà il nome all’album, una vera e propria confessione: composta da testi e da parole in cui la cantante racconta la poesia della sua anima proponendo, attraverso la musica, delle storie di condivisione, di amore e di interesse verso gli altri.
Questo suo ultimo lavoro è un album dichiaratamente autobiografico, un disco che sa essere insieme momento letterario e musicale e che si contraddistingue per brani di grande valore come “Leggera”, “Nessuna Cicatrice”, “La Voce”, “Pensiero Notturno” e la bellissima “Questa Sera”, una ballata affascinante ed energica allo stesso tempo.
Potremmo definire questo lavoro discografico come un piccolo gioiello musicale, travolgente e fatto di testi e musiche incantevoli.
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