Strage alla riunione di condominio. Parlano i superstiti (VIDEO)

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Una domenica mattina di terrore a Roma, dove si è verificata una strage: un triplice omicidio.  Il motivo? Una lite condominiale. Così, una normale riunione di condominio si è trasformata in una sparatoria.

“È entrato nella sala, ha chiuso la porta e ha urlato “vi ammazzo tutti”, e ha cominciato a sparare”.

È quanto raccontato da una testimone presente all’assemblea in corso in un bar di via Monte Giberto a Fidene, un quartiere della periferia nord-est di Roma.

Durante la riunione il killer, un uomo di 57 anni, ha aperto il fuoco e ha ucciso tre donne. In più sono stati quattro i feriti – trasportati in codice rosso negli ospedali della Capitale – tra i quali una donna, colpita alla testa, in gravissime condizioni. Alla tragica lista si è aggiunto un uomo di 65 anni che, colto da malore durante la sparatoria, è stato poi ricoverato in stato di shock.

Fortunatamente, il killer è stato poi bloccato da uno dei partecipanti alla riunione. Il condomino ha raccontato di aver approfittato di un attimo in cui la pistola si è inceppata, così gli si è gettato addosso, subito seguito da altre persone presenti, lo ha gettato a terra e lo ha disarmato, salvando quasi certamente altre vite. L’omicida è stato fermato subito dopo la strage della sparatoria e, al momento, si trova in stato di fermo nella caserma dei carabinieri del Nucleo Radiomobile di Roma.

Il video del racconto di alcuni testimoni ha fatto il giro del web in pochissime ore:

Insomma un gravissimo episodio ha sconvolto la città di Roma e non solo.

Anche la Premier Giorgia Meloni ha espresso la sua vicinanza alla famiglia delle vittime e ha condiviso un post sui social con la seguente didascalia: “L’uomo che ha ucciso queste tre donne innocenti, e ha ferito altre tre persone è stato fermato e spero la giustizia faccia quanto prima il suo corso. Il poligono dal quale aveva sottratto la pistola (il porto d’armi gli era stato rifiutato) è sotto sequestro. Eppure la parola “giustizia” non potrà mai essere accostata a questa vicenda. Perché non è giusto morire così“.

Effettivamente non si può darle torto.

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