L’allarme Covid è risuonato ancora una volta in Cina e l’allentamento delle restrizioni ha favorito la diffusione del virus. Il Paese ha registrato i suoi primi decessi dopo il dietrofront sulle rigide misure della politica «zero Covid», in un momento in cui gli ospedali sono stati travolti da un’ondata di casi senza precedenti.
Il Paese, all’inizio di dicembre, ha revocato la maggior parte delle restrizioni sanitarie in vigore da quasi tre anni, ma il Covid-19 è tornato a incutere paura. Negli ultimi giorni, soprattutto a Pechino, il numero dei contagi è cresciuto in maniera esponenziale, tanto che le autorità sanitarie locali hanno annunciato l’interruzione del tracciamento dei casi asintomatici, ormai diventato “impossibile”.
La situazione è peggiorata nelle ultime settimane, quando la Cina ha rischiato di sfiorare un milione di morti per l’ondata di contagi da Covid-19 dopo l’allentamento alle restrizioni della linea di tolleranza zero verso il virus. Lo scenario, già di per sé drammatico, è destinato a peggiorare ulteriormente a causa delle possibili nuove mutazioni perché ogni volta che il virus si è diffuso è mutato e, conseguentemente, si è presentato come una minaccia, una sfida da combattere e vincere.
Secondo la previsione di uno dei più noti epidemiologi cinesi, Wu Zunyou, l’attuale ondata di contagi è destinata a protrarsi fino a metà gennaio, mentre dalla fine di gennaio a metà febbraio in Cina è attesa una seconda ondata, in seguito alle festività legate al capodanno lunare e il prossimo anno la data d’inizio è fissata proprio al 22 gennaio. La terza ondata è invece attesa per effetto, quindi dopo le feste, tra la fine di febbraio e la metà di marzo 2023.
Anche l’Oms si è dichiarata “molto preoccupata” per la situazione del Covid in Cina. Il direttore generale dell’Organizzazione mondiale della Sanità, Tedros Adhanom Ghebreyesus, nel corso di una conferenza stampa a Ginevra, ha fatto sapere di aver chiesto a Pechino “informazioni dettagliate su casi, ricoveri ospedalieri e unità di terapia intensiva”.
Di seguito il video della dichiarazione dell’OMS:
Così, la decisione di abbandonare la politica “zero Covid” all’inizio di dicembre e di rimuovere la maggior parte delle restrizioni in vigore dal 2020, a seguito delle proteste della gente esasperata dalla gestione poliziesca della pandemia, si è trasformata in un vero e proprio boomerang e in un ritorno alle origini.