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Esaurite le opzioni sull’Iran. E ora?

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Durante tutto il corso dell’anno 2022, gli Stati Uniti hanno tentato di risolvere uno dei loro più spinosi problemi geopolitici: il contenimento dell’Iran. Per lo stato di Israele, la potenza iraniana è considerata addirittura “una minaccia esistenziale”.

L’Iran ha concluso da tempo un accordo con la Cina che prevede la fornitura di petrolio iraniano a fronte di un enorme piano di investimenti nelle infrastrutture. L’Iran è cresciuto come potenza industriale, ma soprattutto militare. Il paese islamico è all’avanguardia nel campo della radaristica, componentistica elettronica, missilistica, realizzazione di droni per uso militare. Tanto che ha fornito gli Shahed 136 – droni kamikaze alla Russia, che li ha ribattezzati Geran 2. Con questi micidiali oggetti volanti la Russia sta distruggendo le infrastrutture dell’Ucraina. L’Iran inoltre sta cementando sempre di più la sua alleanza con la Federazione Russa. Cosa che consente a quest’ultima di proiettare la sua potenza nella regione mediorientale. Per far fronte a questa minaccia, Biden ha tentato di rilanciare il Jcpoa, cosiddetto accordo sul nucleare iraniano. Il trattato era stato siglato da Obama, ma “stracciato” da Trump unilateralmente. Ma il rilancio dell’accordo è stato promosso da Biden allo scopo non soltanto di limitare l’arricchimento dell’uranio, ma anche di porre ulteriori freni alla potenza militare iraniana, quanto meno nel campo della missilistica. L’atteggiamento dei negoziatori iraniani nel corso delle trattative è stato molto rigido: gli Usa ci tolgono le sanzioni e noi ci atteniamo alle prescrizioni del vecchio Jcpoa, relative ai limiti di arricchimento dell’uranio per scopi militari. Le trattative per il rilancio dell’accordo, come ampiamente previsto, sono naufragate. Quindi l’Occidente ha tentato di cavalcare le proteste e rivolte, scatenatesi in Iran a seguito della morte della donna di nome Mahsa Amini, avvenuta il 16 settembre scorso. Le proteste sono dilagate in tutto il paese, ma le autorità iraniane hanno represso i disordini brutalmente. Vari manifestanti sono stati arrestati, condannati alla pena di morte e impiccati. Altri sono stati freddati dagli appartenenti ai corpi speciali dei Guardiani della Rivoluzione, che sparavano ad altezza d’uomo. Di recente, in un comunicato diffuso il 26 dicembre scorso, la base di Sarallah del corpo dei Guardiani della Rivoluzione nella provincia di Kerman ha annunciato di aver smantellato una rete organizzata nota come Zagros, che ha fomentato le rivolte, guidata direttamente dal Regno Unito. Le proteste e rivolte non hanno provocato un cambio di regime a Teheran, ma sono state duramente represse con la violenza. Gli Stati Uniti, con il Regno Unito e Israele, hanno esaurito le loro opzioni e il tentativo di contenimento dell’Iran è fallito. Sta per scatenarsi una nuova guerra in Medio Oriente? In un simile scenario sarebbe coinvolto l’intero Medio Oriente, nessuno eslcuso.

 

 

 

 

 

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