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I latitanti più ricercati: ecco chi sono

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Con l’arresto del superlatitante, Matteo Messina Denaro, in manette dopo 30 anni, l’elenco dei latitanti di massima pericolosità, stilato dal Ministero dell’Interno, è sceso a quattro nomi e ha coinvolto tutte le organizzazioni criminali attive in Italia, da Cosa Nostra alla Camorra, passando per la ‘ndrangheta.

La cattura del superboss mafioso, il primo della lista, con la più lunga latitanza alle spalle, non ha interrotto l’attività delle forze dell’ordine per catturare i ‘most wanted’ d’Italia. Ma chi sono i latitanti più ricercati dopo l’arresto di Matteo Messina Denaro?

L’elenco è aperto dal criminale ricercato da più tempo: Antonio Cubeddu, classe 1947 e latitante dal 1997 dopo una fuga durante un permesso speciale ottenuto dal carcere. Cubeddu è stato coinvolto nei sequestri: Rangoni Machiavelli e Bauer in Emilia-Romagna nel 1983, e in quello Peruzzi in Toscana nel 1981. Inoltre è stato mente e componente della banda che ha sequestrato l’imprenditore manerbiese Giuseppe Soffiantini, nel 1997 e, contestualmente, è stato stato ritenuto il responsabile dell’omicidio dell’ispettore dei Nocs Samuele Donatoni. Così, dal marzo 1998 sono state diramate le ricerche in campo internazionale e lo hanno cercato in Corsica, Spagna, Germania, Sud America ma, per adesso, inutilmente.

Poi nella lista è compreso Giovanni Motisi, latitante dal 1998 per omicidio. Ad oggi è considerato il secondo ricercato tra gli inseriti nel ‘Programma speciale di ricerca’ del Gruppo integrato interforze per la cattura dei latitanti. Motisi, è considerato il killer di fiducia di Totò Riina, ma durante la sua latitanza è stato condannato anche per associazione di tipo mafioso e strage, oltre a svariati altri reati, per i quali ha una pena di diversi ergastoli. Tuttavia, l’ultima apparizione, nota agli inquirenti, risale al 1999, per la festa di compleanno della figlia, tanto da alimentare il sospetto che sia morto.

Il terzo posto è occupato da Renato Cinquegranella, conosciuto come il boss della camorra, ricercato dal 2002 per associazione per delinquere di tipo mafioso, concorso in omicidio, detenzione e porto illegale di armi ed estorsione. Nel dicembre 2018 sono state diramate le ricerche in campo internazionale, per arresto ai fini estradizionali, ma senza esito.

Infine, nell’elenco non può non essere incluso il nome di Pasquale Bonavota, ricercato dal 2018 per «associazione di tipo mafioso» e «omicidio aggravato in concorso». Bonavota è ritenuto il boss e la mente della ‘ndrangheta, una delle più potenti e temute. Per gli inquirenti “Negli anni è stato in grado di imprimere importanti cambiamenti nella sua cosca, estendendone gli affari in tutta Italia con gruppi autonomi della criminalità calabrese”.

 

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