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Turchia Vs Svezia e Finlandia: la Nato in discussione

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Il contrasto fra Turchia da una parte e Svezia e Finlandia dall’altra si aggrava di giorno in giorno e la crisi diventa al calor bianco. Qualche giorno fa in Svezia, dei manifestanti hanno dato fuoco pubblicamente ad alcune copie del Corano, il libro sacro dell’Islam. Un gesto che, a prescindere dalle contese politiche, è davvero ignobile. Le credenze religiose non dovrebbero mai essere oggetto di scherno per nessuna ragione al mondo. Per tutta risposta, comunque, Erdogan ha dichiarato che le trattative per l’approvazione dell’adesione di Svezia e Finlandia alla Nato sono rinviate a data da destinarsi.

Per ripercorrere sinteticamente le fasi di questa contesa internazionale, va rammentato che: – nel maggio dello scorso anno, dopo l’approvazione dei rispettivi parlamenti nazionali, Svezia e Finlandia hanno formalmente richiesto di aderire al Trattato Nord Atlantico; – per l’ingresso di nuovi membri nella Nato è richiesto il parere favorevole di tutti gli altri stati membri; – la Turchia, unica fra tutti gli stati membri della Nato, ha dato ad intendere fin dall’inizio che la propria approvazione all’adesione di Svezia e Finlandia non era per nulla scontata; – la motivazione per un eventuale diniego turco è stata molto netta: Svezia e Finlandia danno rifugio a ben 130 oppositori curdi, che la Turchia considera terroristi; – l’ultima richiesta delle autorità turche a Svezia e Finlandia è stata quella di consegnare i terroristi curdi, dopo di che la Turchia avrebbe dato il suo benestare all’adesione dei due paesi scandinavi.

Sicuramente, però, le motivazioni che spingono la Turchia a negare l’approvazione sono ben altre. La questione dei curdi è un mero pretesto.

La verità è che la Turchia non condivide più la politica di feroce contrapposizione, messa in campo dalla Nato, nei confronti di Russia e Cina e anzi intrattiene con queste due ultime potenze euroasiatiche relazioni sempre più strette. Per questa ragione non intende approvare l’ingresso nella Nato di Svezia e Finlandia. L’allargamento della Nato nella zona del Mar Baltico sarebbe un grosso problema per la Russia, che dovrebbe riposizionare ingenti forze militari nei suoi confini nordoccidentali.

La conferma di questo ormai chiaro orientamento internazionale di Ankara l’ha fornita proprio il super falco neocons statunitense, John Bolton, che in una nota pubblicata un paio di settimane fa sul British Daily Telegraph ha proposto addirittura l’espulsione della Turchia dalla Nato. La prova delle pressioni sempre maggiori della Nato sulla Turchia proviene dal vice capo del partito turco “Rodina”, Ethem Sancak, il quale ha dichiarato che la Turchia lascerà la Nato in 5 o 6 mesi. La Nato – ha dichiarato Sancak – con le sue provocazioni ci costringe a farlo. Stanno cercando di metterci contro la nostra vicina Grecia. Stanno cercando di trascinarci nel vortice del Medio Oriente. Infine si vedono reazioni anti-Corano in Svezia e Paesi Bassi.

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