Nuove evoluzioni e nuove domande nella storia della rottura infinita tra Francesco Totti e Ilary Blasi.
Perché continuano a portare avanti questa guerra di principio? Quando finirà?
È realmente una battaglia legata ai sentimenti o dietro si celano grandi interessi economici?
Dopo la fase iniziale dello scalpore suscitato dalla nuova relazione del calciatore con Noemi Bocchi e la conseguente richiesta di addebito della separazione presentata da Ilary, la difesa di Totti potrebbe far emergere entro il 10 agosto nuovi dettagli piccanti ed incriminatori contro l’ex.
Perché Totti metterebbe in campo questa carta solo adesso?
Tra i due contendenti, sarebbe in palio l’attribuzione della colpa della separazione: chi ha tradito per primo rischia grandissimi danni giuridici e patrimoniali.
Ed è proprio in questo scenario nefasto che si inserisce l’insinuazione di un flirt della Blasi prima della fine del matrimonio con Totti.
Un tassello in più nello spiacevole domino di situazioni che sembra riversarsi principalmente contro l’ex conduttrice.
Dopo aver perso la battaglia del centro sportivo, Ilary parrebbe essere uscita sconfitta anche dalla guerra dei Rolex. Il suo ricorso per il possesso in comune dei beni in questione è stato difatti respinto dal Tribunale civile di Roma.
Ma a cosa è realmente interessata l’ex coppia? Cosa accomuna la questione degli orologi a quella dei messaggi compromettenti?
Che queste accuse e insinuazioni non si stiano solamente trasformando in un “blame game” per trionfare economicamente? L’iconica lotta dei Rolex ne è solo un esempio.
Il crescente valore/ investimento rappresentato da questi accessori di nicchia è infatti sempre più evidente. Basti pensare al Rolex Paul Newman, dell’omonimo proprietario, venduto all’asta per 15 milioni di euro.
Ma mentre la guerra in tribunale continua, al di fuori la vita di Totti e Ilary va avanti con serenità da entrambe le parti. La sofferenza sembra aver lasciato posto soltanto alle vacanze e alla ricerca di una vendetta economica più salata. Chi vincerà la guerra legale nell’udienza del 20 settembre?
