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Amatrice, i familiari chiedono un Fondo per le vittime del terremoto

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Ieri si sono svolte le celebrazioni in ricordo delle vittime del terremoto di Amatrice avvenuto il 24 agosto del 2016. Come ogni anno si sono ascoltate rassicurazioni in merito ad una rapida ricostruzione che possa riportare i territori devastati ad una normalità, che purtroppo a distanza di sette anni stenta a tornare. Ma ci sono soprattutto i familiari delle vittime in prima linea a chiedere attenzione dalle istituzioni, come Mario Sanna (nella foto) padre di un ragazzo che il terremoto ha strappato all’affetto dei suoi cari, spegnendo per sempre i suoi sogni e i progetti per il futuro, e che si sta battendo per l’istituzione di un fondo dedicato proprio alle vittime e ai loro familiari. Lo abbiamo intervistato.

Che vittime ha avuto nella sua famiglia?

“Ho perso mio figlio di 22 anni, Filippo Sanna, studente universitario, un ragazzo bello come il sole, con un grande sorriso, con una capacità di empatia e una voglia di vivere fuori dal comune”.

Un fondo per i familiari delle vittime. In sostanza, cosa chiedete?

“Le vittime di questo terremoto purtroppo sono state completamente dimenticate sin dal giorno successivo, visto che non rientrano in nessuna delle ordinanze che sono state fatte da allora fino ad oggi. In esse non troverete nemmeno una riga in cui si parla delle vittime e dei loro familiari. Chiediamo quindi che venga data loro la dignità; se è vero che i cittadini sono figli di questo Stato, lo sono anche i loro morti, specie se hanno perso la vita molto giovani a causa di un evento tragico come questo”.

C’è però chi obiettiva che le vittime non stanno soltanto ad Amatrice ma sono tante le persone che hanno perso la vita in Italia a causa di terremoti, alluvioni o altri disastri. Come si fa a trovare le risorse per tutti?

“Come si sono trovate le risorse per un fondo da destinare alla tragedia di Rigopiano? Come si sono trovati i soldi per il disastro di Viareggio? Come si è fatto a trovare le risorse per altre situazioni? Qui non si tratta di fare ogni volta una sanatoria, ma di intervenire su ciò che è stato chiesto, mettendo finalmente un paletto e istituendo in caso di calamità naturali, un intervento diretto ed automatico dello Stato per dare un riconoscimento alle vittime e ai loro familiari. Basta istituirlo una volta per poi applicarlo sempre. Per questo terremoto sono stati stanziati oltre 13 miliardi di euro, è possibile che non si riescano a trovare 150 milioni per creare un fondo dedicato alle vittime dei terremoti dell’Aquila e di Amatrice? Non credo sia poi così difficile, basterebbe fare un decreto”.

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