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2017 anno all’insegna delle risate: la satira più divertente su Spelacchio

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Spelacchio su Twitter - Lo Speciale

“La differenza tra noi e gli altri, alla fine, è innanzitutto nella capacità concreta di governare. Perché è difficile far credere che riuscirai a gestire le conseguenze di un referendum sull’Euro se quando amministri non riesci a tenere in vita un povero albero di Natale in piazza Venezia (Spelacchio, riposi in pace)”. Dopo giorni di contestazioni, il 23 dicembre anche Matteo Renzi nella Enews, e con queste parole, attacca l’albero di Natale di Virginia Raggi, vilipeso dai social oltre che dai politici. La satira social sull’abete venuto da lontano, precisamente dalla val di Fiemme in Trentino dove è diventato un caso portato anche in Consiglio provinciale a Trento, è stata irriverente, a tratti fantozziana con punte da cinepanettone.

@spelacchio, che ha conquistato anche un suo profilo social, è stato il bersaglio di tutti, pietisti e nemici, ma anche poeti che hanno composto l’ode all’albero che non c’è:

“Per trasportatte hanno fatto ‘n bel pasticcio, ce sei costato un occhio della testa, e nun sei arrivato manco alla prima festa. Sia chiaro, te nun centri niente, l’impicci nun li fanno l’alberi ma la gente, la stessa gente che t’ha strappato sano da una valle, e moribonno t’ha riempito di luci e palle…”.

E poi giù tweet, tra chi non si capacita, chi “ce ride sopra” e chi non perde l’occasione per fare anche polemica.


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