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Nuova polemica sul crocifisso nelle aule scolastiche

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Polemica Crocifisso nelle scuole – Sempre più spesso il Crocifisso viene fatto togliere dalle aule scolastiche in nome della laicità della scuola e per non ledere la sensibilità delle minoranze. Gli altri vogliono la loro identità, noi non possiamo rinunciare alla nostra.

Il Crocifisso è, infatti, un’affermazione identitaria della nostra cultura che non riguarda solo i credenti, ma fa parte “dell’evoluzione storica della comunità italiana e di un’antichissima e ininterrotta tradizione ancora oggi attuale e fondata sui principi e sui valori democratici e umanitari delle civiltà occidentali” come ha ribadito la Grand Chambre della Corte europea per i diritti dell’uomo il 18 marzo 2011, ribaltando la sentenza Lautsi v. Italia e accettando la tesi in base alla quale “non sussistono elementi che provino l’eventuale influenza sugli alunni dell’esposizione del Crocifisso nelle aule scolastiche

Il Crocifisso rappresenta la nostra identità culturale profonda, non è soltanto un atto di fede. Quando da occidentale credente, vado in una Moschea, non mi sento offeso perché mi trovo in luoghi nei quali si nega la divinità di nostro Signore Gesù Cristo, ma capisco il valore positivo della conoscenza e dello scambio con queste religioni.

Cosi come non penserei mai di entrare in una Moschea senza togliermi le scarpe o bere alcolici in Paesi dove non fosse consentito.

Il rispetto delle tradizioni del luogo in cui ci troviamo a vivere è alla base di una serena e pacifica convivenza.

Togliere il simbolo della cristianità dalle scuole non è un gesto di rispetto per le minoranze, ma un inaridimento della nostra cultura. Così facendo impediamo agli altri di entrare in contatto con una tessera fondamentale dell’infinito mosaico della storia dell’uomo che caratterizza la nostra civiltà.

Dalla croce nell’aula non promana nessun influsso volto alla propaganda dei dogmi della fede cristiana. Se così fosse gli scolari dovrebbero essere obbligati a pratiche di culto dinanzi ad essa o ad atti di riverenza.

Il Crocifisso pur essendo un simbolo religioso rappresenta valori universali condivisibili anche dai non credenti. E’ il caso delle pari dignità delle persone, della fratellanza, del primato della vita umana, della solidarietà, della pace.

Chi è ateo cancella l’idea di Dio, non quella del prossimo.

 Se per i cristiani ha un valore religioso molto forte, per i non credenti e le minoranze religiose è quindi una lezione di umanità e civiltà.

Vietato strumentalizzarlo per fini meramente ideologici e di appartenenza.

 

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