Vaccini, Fusaro: “Vi dico io chi è tutelato dall’obbligatorietà”

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Obbligatorietà vaccini sì o no? Il filosofo Diego Fusaro è stato tra i primi a credere alla battaglia dei free vax e a opporsi al principio dell’obbligatorietà delle vaccinazioni. Ora Matteo Salvini in piena campagna elettorale rispolvera l’idea, dando l’impressione di nascondersi dietro ai vaccini dopo le turbolenze con Berlusconi sull’Euro. E’ proprio così? A Lo Speciale risponde Fusaro.

Sui vaccini Salvini dice di voler togliere l’obbligatorietà. Apriti cielo. Il Pd parla di irresponsabilità e di battaglia oscurantista. Chi ha ragione?

“Al di là del fatto che lo dica Salvini, è giusto e sacrosanto togliere l’obbligatorietà dei vaccini. Occorre lavorare sull’educazione, formare i cittadini in modo che scelgano responsabilmente. Mai metodi coercitivi, che tutelano solo l’interesse delle multinazionali e non gli interessi nazionali”.
L’economista Ilaria Bifarini ha twittato spiegando che Salvini, dopo essere stato smascherato dal tweet di Berlusconi sul dietrofront sull’euro (cui non ha risposto), ora cerca di accaparrarsi i voti di protesta popolare con la questione dei vaccini. Insomma anche i vaccini potrebbero diventare in campagna elettorale arma di distrazione di massa?
“Ilaria Bifarini, che è una delle giovani promesse dell’economia in Italia, coglie un punto fondamentale: tutte le forze politiche, anche quelle che nella propaganda erano più contro l’euro e l’Unione Europea, ora stanno facendo dietrofront perché hanno paura di prendere una posizione così forte su un tema dirimente. E tuttavia senza prendere davvero posizione contro l’euro e contro l’Unione Europea non c’è vera politica. Quindi verranno sempre più trovate armi di distrazioni di massa. Per non parlare del tema fondamentale dell’economia capitalistica che passa tramite l’euro”.

Di fatto siamo l’unico grande paese europeo ad avere l’obbligo di ben 12 vaccini. Ma stavolta non ce lo ha chiesto l’Europa, Fusaro. E allora chi?

“E’ una richiesta che deriva da un interesse multinazionale, non nazionale. Fu scelto tutto a Washington nel 2014 quando una Commissione extranazionale e capeggiata dagli Usa decise che l’Italia sarebbe dovuta essere il Paese apripista per la strategia di vaccini. Quindi sarebbe una scelta che l’Italia ha subito da potenze super nationem potremmo dire, extra nationem, e questo è un punto fondamentale per capire il resto”.

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