L’epilogo di Pudjemont e l’ostinazione ad andare contra legem. La procura spagnola ha chiesto al giudice incaricato dell’inchiesta sul deposto presidente della Catalogna, Carles Puigdemont, di spiccare di nuovo il mandato di arresto europeo nei confonti del leader indipendentista catalano che oggi si trova a Copenaghen. Il giudice non è tenuto ad accogliere la richiesta della procura, formulata subito dopo l’arrivo nella capitale danese di Puidgemont per una conferenza. In esilio volontario in Belgio dal 30 ottobre, Puigdemont è indagato in Spagna per “ribellione”, “sedizione” e “appropriazione indebita” in relazione alla tentata secessione del 27 ottobre
L’ex presidente della deposta Generalitat catalana nonostante gli avvertimenti, si è recato lo stesso a Copenaghen, rischiando una possibile attivazione del mandato d’arresto europeo (Mae), sospeso lo scorso dicembre.
L’ufficio del Procuratore generale spagnolo lo aveva avvertito: se fosse andato in Danimarca per tenere una conferenza universitaria sulla situazione della Catalogna, avrebbe chiesto al giudice della Corte Suprema Pablo Llarena di attivare il mandato di cattura in vigore. Mentre “El Pais” a “El Mundo”, passando per “Abc” e “La Vanguardia” forniscono dettagli sul caso, il governo spagnolo avrebbe messo a disposizione della procura tutte le informazioni sulla situazione di Puigdemont.