In Italia torna lo spettro del fascismo. A far paura sono stati gli avvenimenti di Macerata. Dopo l’omicidio di Pamela Mastropietro infatti c’è chi si è voluto fare giustizia da solo? Luca Traini, l’uomo che ieri ha sparato contro ogni persona di colore incontrata lungo la strada, aveva infatti intenzione di vendicarla secondo alcuni, così da punire direttamente Innocent Oseghale, il nigeriano presunto assassino di Pamela.
“Sono rimasto sconvolto dalle modalità brutali con le quali è stata uccisa Pamela – ha raccontato l’uomo – è così ho deciso di fare un’azione personale. Volevo andare in tribunale e fare giustizia, volevo colpire il nigeriano ma poi ho cambiato idea”.
“Non vedo l’ora di andare al governo per riportare sicurezza in tutta Italia, giustizia sociale, serenità. Chiunque spari è un delinquente, a prescindere dal colore della pelle” ha commentato invece Matteo Salvini, leader della Lega Nord, partito per il quale l’autore della sparatoria a Macerata era candidato alle Comunali di Corridonia nel 2017.
A rispondere a Salvini è stata Laura Boldrini che ha definito il leader del Carroccio un “cattivo esempio”: “Basta odio, Salvini chieda scusa per tutto quello che sta accadendo” è l’invito della presidente della Camera. “Quanto accaduto a Macerata dimostra che incitare all’odio e sdoganare il fascismo, come fa Salvini, ha delle conseguenze: può provocare azioni violente e trasforma le nostre città in un far west seminando panico tra i cittadini”.
Sui social anche si è riversata l’ira degli italiani, nel giro di poche ora #fascismo è diventata la parola di tendenza raggiungendo la top ten su Twitter. Ma di cosa si parla sul web e soprattutto con chi ce l’hanno gli italiani?
#Macerata Su #Facebook il gruppo “onore al patriota #LucaTraini” conta già 123 iscritti. Pensa se oltre ad una tastiera del PC avessero tutti una pistola#5febbraio #fascismo
— Gianluca S. (@il_Giangi) 5 febbraio 2018
La sinistra ha bisogno di costruire il falso pericolo del #fascismo per continuare a distruggere lo Stato sociale senza che nessuno se ne renda conto…#Macerata
— Sebastian (@SebastianLaLira) 5 febbraio 2018
Comunque #Traini è stato una vera manna per la sinistra e la stampa di riferimento. La sola Repubblica ha potuto effettuare qualche migliaio di retweet sul #fascismo e affogare nel silenzio lo smembramento della ragazza di cui nessuno ricorda il nome. La seconda quest’anno.
— Cgiancristofaro (@cgiancristofaro) 5 febbraio 2018
#Fascismo non lo si vuole nominare contro in campagna elettorale, perche’ porta voti.CHE SCHIFO
— Nico Bruce Harper #Iosonoantifascista (@domenicoditell1) 5 febbraio 2018
Io forse mi sbaglio, ma l’apologia del #fascismo in Italia non è reato? No, perché proprio non sembra. Ma che c…. ce le abbiamo a fare le leggi?
— _Austen (@Janausteniana) 5 febbraio 2018
Razzismo terroristico a #Macerata. C’è da individuare la causa: l’ideologia global che anche in italia ha generato insicurezza e povertà tanto per gli italiani che per gli stranieri. È guerra tra poveri che alimenta #fascismo.
— dario (@dariodalb10) 5 febbraio 2018
L’unica risposta al razzismo fascio-leghista.#Lega#razzismo#fascismo #immigrazione#clandestini pic.twitter.com/zWSx9JVDbp
— Fulvio Abbate (@fulvioabbate) 5 febbraio 2018
Aspe’… chi mi ricorda? ? #ForzaNuova #fascismo pic.twitter.com/RmwZNxcUw5
— Roberto De Angelis (@RobSilvansson) 5 febbraio 2018
Macerata è un punto bassissimo della storia di questo Paese. Se fomenti il razzismo e il fascismo, qualcuno che spara per strada rischi di trovarlo. Noi siamo contro l’odio, il razzismo e il fascismo, ma anche contro gli irresponsabili che li fomentano. https://t.co/SfLzU5CYc5
— Pietro Grasso (@PietroGrasso) 4 febbraio 2018
Il crimine razzista di #Macerata non è altro che l’applicazione pratica di una propaganda che incita all’odio per gli stranieri e riabilita il fascismo pic.twitter.com/YkvSO806u0
— Gad Lerner (@gadlernertweet) 3 febbraio 2018
Finchè tenete in vita l’antifascismo non potete sperare di eliminare il fascismo. Infatti non volete affatto eliminarlo, perché altrimenti non esistereste più.
— barbara t. lameduck (@lameduck1960) 4 febbraio 2018
Mio padre, classe 1938, infanzia passata come “il figlio del socialista”, pallido davanti alla TV:
“Ci risiamo” ha detto. Non è la prima volta che lo dice, ma questa volta ci ha fatto rabbrividire tutti.
Chi ha vissuto l’orrore del fascismo non dimentica.— Marco (@Marco_V982) 3 febbraio 2018