Richiamo Agcom a Floris, “sanzione da gogna” per Ordine dei Giornalisti

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E’ stata una campagna elettorale all’ultimo respiro. Ed è proprio a livello mediatico che si è combattuta la battaglia più cruenta. Ne sa qualcosa Giovanni Floris che nel corso della puntata di diMartedì, in onda su La7, ha letto la lettera di richiamo ricevuta dall’Autorità garante delle comunicazioni, che ha contestato al programma la violazione della par condicio nella puntata di martedì 27 febbraio, in particolare per “le modalità di conduzione del programma” e per “la partecipazione di singoli opinionisti senza contraddittorio”.

Le elezioni del 4 marzo che hanno cambiato il volto politico dell’Italia con i successi del Movimento 5 Stelle di Luigi Di Maio in particolare al Sud e della Lega di Matteo Salvini care sono costate al conduttore di La7, che è dovuto sottostare obbligatoriamente a una sanzione.

L’Agcom ha infatti obbligato Floris a leggere il richiamo pubblicamente e quindi a dare “un’adeguata comunicazione tramite lettura” del testo in diretta tv. “Naturalmente chi ha visto la puntata sa che nulla di tutto ciò è avvenuto – è stato il commento di Floris – ma sono tenuto a leggere questa lettera per legge, per ordine dell’Agcom. Chiunque può esprimere giudizi sul lavoro di chi sta in tv, ma la notizia è che chi è oggetto del giudizio è costretto a leggerlo in pubblico: è una sorta di punizione, una gogna che ricorda momenti storici lontani”.

E ovviamente è scattata subito la solidarietà tra colleghi. 

L’Ordine nazionale dei giornalisti ha manifestato la propria “solidarietà a Giovanni Floris” con “rammaricato stupore per la nota Agcom che è stato ingiunto al collega di leggere. Una condanna apodittica – ha affermato in una nota il presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine, Carlo Verna – con una sanzione da gogna, verso la quale eleviamo ferma protesta”. “Crediamo che quando si parla di giornalismo – ha aggiunto Verna – si debba usare una maggiore cautela e un diverso rispetto delle professionalità. Essendosi peraltro conclusa la campagna elettorale ci si chiede peraltro quale urgenza giustificasse un così pesante intervento. Crediamo che sia indifferibile un chiarimento su ruoli e competenze dell’autorità indipendente e dell’ente pubblico associativo dei giornalisti”.

Intanto Floris, una volta letto quel che doveva leggere, è andato avanti affrontando le prospettive sulla formazione del nuovo governo, parlando di economia, tasse, privilegi. Oltre agli ospiti in studio e in collegamento, oltre alle interviste e ai sondaggi di Pagnoncelli, da rilevare in studio la presenza del direttore del Corriere della Sera Luciano Fontana e di Massimo Giannini, editorialista di Repubblica.

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