Ieri l’attacco, oggi il colpo finale: Mario Adinolfi, leader del Popolo della Famiglia non ci sta a passare per omofobo. Se parla contro il programma Ballando con le Stelle condotto da Milly Carlucci, è per impedire che si faccia un’operazione puramente mediatica a discapito di tanti bambini che sono davanti alle tv con le loro famiglie a quell’ora. Il problema quindi non sono i gay, ma l’ideologia Lgbt. Andiamo per ordine.
Spiega oggi l’ex dem, che con il suo Pdf ha ottenuto circa 220.000 voti: “Molti giornali cartacei e on line (Libero, Il Tempo, Repubblica, La Stampa, Huffington Post, Fanpage, Il Secolo XIX, Panorama e infinite testate locali) dedicano paginate e ampio spazio alla questione Ballando con le Stelle, scrivendo nei titoli che noi ce la saremmo presa con “il gay che danza”.
No. Non è questo il punto. Piuttosto, aggiunge Adinolfi, “noi stiamo denunciando una operazione ideologica di Raiuno finanziata con i soldi delle famiglie italiane per rendere protagonista un signore che dovrà far sembrare naturale ciò che naturale non è perché l’armonia della danza è fatta di lanci e prese che necessitano un uomo e una donna. E perché il signore in questione si è messo a fare pubblicità pure al “poliamore”, al suo doppio fidanzato “uno biondo e l’altro moro” entrambi attualmente in carica (“Stefano e Pietro, io li chiamo le veline”) da cambiare a seconda del colore a cui intonare la serata, al conflitto con il giurato gay del medesimo programma tv “con cui ci siamo divisi lo stesso fidanzato per dieci anni”, siamo all’amante in comproprietà, il condo-fidanzato. E basta, su”.
Sapete cos’è il poliamore? E’ l’anarchia relazionale, si va oltre i modelli attuali di rapporti affettivi perché non soddisfano secondo chi lo pratica. State attenti però a non confondere il poliamore col sesso occasionale, lo scambismo o anche semplicemente il “vedere gente” senza vincoli. Esistono praticamente coppie di persone (anche sposate con un bambino), che sono evolute in una relazione poliamorosa, che include un nuovo compagno della compagna/moglie o del compagno/marito. I compagni sono tutti coinvolti nell’educazione del bambino se c’è. E c’è la possibilità che in futuro queste stesse persone possano chiedere il riconoscimento giuridico delle proprie storie d’amore.
Beh, Mario Adinolfi non solo attacca la scelta che il messaggio del poliamore passi tra un ballo e un altro sulla tv pubblica e in quell’orario, ma si scaglia anche contro la lobby gay con queste parole: “Dei deliri di questa lobby ne abbiamo abbastanza, su Raiuno in prima serata al sabato sera si deve avere rispetto dei milioni di famiglie con bambini e adolescenti che sono davanti al televisore. Mi sembra ovvio, mi sembra il minimo caro direttore di Raiuno, cara Milly Carlucci che vi state cinicamente servendo della questione per fare audience tacciando il Popolo della Famiglia di una omofobia che non esiste”.
C’è poi un’altra questione: “Il PdF con i suoi 219.535 militanti-sostenitori – dichiara con forza – supplisce al silenzio della Chiesa, perché il ruolo che stiamo svolgendo noi lo dovrebbe svolgere la Cei: questo schifo a Raiuno in prima serata nello show del sabato sera sarebbe stato impensabile, se solo i nostri pastori tornassero a trovare il gusto di mettersi appena appena controvento. Ovviamente oggi siamo usciti su tutti i giornali. Tranne che su Avvenire. Da loro, solo silenzio. Silenzio complice. Poi non mettetevi a urlare quando, sapendovi sempre silenti, vi verranno a prendere l’otto per mille che forse a qualcuno è l’unica cosa che interessa. Sarà troppo tardi allora per chiedere la nostra mobilitazione. E difendete almeno la parvenza, altrimenti ha ragione Corrado Guzzanti che vi rappresenta come padre Pizzarro, santo Dio…”.
Insomma la battaglia del Pdf è appena cominciata e dopo il 4 marzo Adinolfi è più caricato che mai.