“Ancora un oltraggio alle vittime di Via Fani. La scritta Br sul nuovo monumento inaugurato nei giorni scorsi nel quarantennale della strage è un insulto a tutti i romani e a tutti gli italiani. Un insulto alla nostra memoria”. Così su Twitter la sindaca di Roma Virginia Raggi. Solo un mese fa era stato imbrattato il basamento della lapide commemorativa di Aldo Moro e la sua scorta sula cui base era stato scritto: “Morte alle guardie” ed erano state disegnate due svastiche ai lati con spray nero. La scritta fu poi rimossa dall’amministrazione comunale.
Cresce l’indignazione dunque per un atto ripetuto e violento, e si registrano altre voci di condanna oltre a quella del sindaco. Andrea Orlando, scrive su twitter: “La stessa viltà, la stessa offesa, lo stesso oltraggio.A distanza di poche settimane la lapide di #AldoMoro viene sfregiata.Non offuscherete la memoria. Ogni volta troverete lì la parte sana dell’Italia a ricordare l’esempio di un grande italiano e di eroici servitori dello Stato”.
Emanuele Fiano, anche lui parlamentare del Pd parla di una “mano criminale che ha imbrattato il monumento che ricorda le vittime dell’agguato di via Fani. Gesti scellerati che seguono parole irresponsabili pronunciate contro le vittime di una stagione di lutto e dolore. Imbrattare i nomi delle vittime è un crimine contro la memoria del Paese che oggi come allora respinge il terrorismo, difende la democrazia e non intende dare spazio a chi non ha dimostrato né un ravvedimento umano per il male fatto, nè la consapevolezza dei danni arrecati all’Italia. Chi di dovere accerti e punisca i responsabili. Alle forze democratiche il compito di non dare spazio a chi vorrebbe riportare indietro le lancette della storia”.
Dura l’accusa di Gero Grassi, membro della commissione parlamentare su Moro, che ha commentato la scritta con la sigla delle BR così: “Questo è il rispetto verso i morti. Si continua ad inneggiare alle Brigate Rosse dimenticando lo Stato di diritto. Attenzione la sottovalutazione è pericolosa”.
Intanto sono già intervenuti gli operatori dell’Ama per rimuovere le scritte oltraggiose dal monumento. Le lettere B R, sigla delle Brigate Rosse, scritte in vernice rossa nei due lati della lapide, sono state cancellate in pochi minuti con le cosiddette lance a pressione. Precedentemente i Carabinieri della Stazione Monte Mario, intervenuti sul posto, avevano adagiato due corone di fiori per coprire le scritte in attesa dell’intervento degli uomini dell’Ama.