Nello Yemen è “mattanza di bambini”. Ogni giorno almneno cinque bambini muoiono o restano feriti nell’ambito della guerra civile scoppiata nel marzo del 2015. Lo ha certificato Save the Children diffondendo dati sconcertanti.
La guerra civile dello Yemen vede in lotta tra loro due fazioni, una sciita l’altra filo-saudita, che dichiarano di costituire il legittimo governo dello Yemen, insieme ai loro alleati.
Le forze degli Huthi sostenuti dall’Iran, che controllano la capitale Sana’a e sono alleate con le forze fedeli all’ex presidente Ali Abdullah Saleh, si sono scontrate con le forze leali al governo di Abd Rabbuh Mansur Hadi, con sede ad Aden sostenuto dall’Arabia Saudita. Il 19 marzo 2015, dopo aver preso il controllo della capitale Sana’a nel settembre 2014 e aver costretto Hadi alle dimissioni e alla fuga ad Aden tra gennaio e febbraio 2015, gli Huthi hanno lanciato un’offensiva per estendere il loro controllo nelle province meridionali. Il 25 di marzo l’offensiva degli Huthi, alleati con forze militari fedeli a Saleh, è arrivata alle porte di Aden, la sede del governo di Hadi; Hadi è fuggito in Arabia Saudita lo stesso giorno. Il giorno seguente, una coalizione militare guidata dall’Arabia Saudita è intervenuta militarmente con attacchi aerei contro gli Huthi per restaurare il deposto governo di Hadi.
Secondo l’ONU, tra marzo 2015 e aprile 2016 fra 7.400 e 16.200 persone sono morte in Yemen. di cui civili fra 4.125 e 10.000,e 500 morti in Arabia Saudita. Per il presidente dell’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani, la coalizione a guida saudita ha causato il doppio delle vittime civili rispetto a tutte le altre forze messe insieme, quasi tutte in conseguenza degli attacchi aerei.
Nell’ottobre 2015 Amnesty International ha diffuso un rapporto nel quale accusa l’Arabia Saudita di crimini di guerra in Yemen, in particolare per l’uso di bombe a grappolo e bombardamenti di scuole ed altri obiettivi civili, soprattutto nel governatorato di Ṣaʿda, tenuto dagli Huthi. Secondo l’ONU, quasi 9.400 yemeniti sono stati uccisi nel corso di un anno dall’inizio dell’attacco saudita (marzo 2015), tra cui 2.230 bambini, e feriti altri 16.000.
Secondo Save the Children sarebbero in tutto cinquemila i bimbi che in tre anni hanno perso la vita o sono stati feriti; oltre 22 milioni le persone che necessitano di assistenza umanitaria Tra queste, la metà (circa 11 milioni) sono minori. Per sensibilizzare l’opinione pubblica, Save the Children ha realizzato un’installazione in un parco giochi di Roma: un kalashnikov gigante, lungo 15 metri, che campeggia tra altalene, giostre e scivoli. Attorno, un vero e proprio scenario di guerra con sacchi di sabbia a delimitare trincee, elmetti e segnali di pericolo mine.
Per l’organizzazione, da ottobre 2016 sono stati oltre 600 i minori, anche di dieci anni appena, reclutati da tutte le parti in conflitto. Gravi anche le conseguenze per l’educazione: sono 1,9 milioni i bimbi che non possono andare a scuola, e proprio questi sono più esposti al rischio di reclutamento forzato o di matrimoni precoci. La metà degli ospedali del Paese è stata danneggiata o distrutta, centinaia di scuole sono state attaccate o rase al suolo e quattro milioni di bambini vivono sull’orlo della carestia. “I bambini yemeniti, che una volta sentivano di avere un futuro, hanno visto le loro città e i loro sogni ridursi in macerie – ha spiegato all’Agi Tamer Kirolos, direttore di Save the Children nello Yemen – La cosa più triste è che tutta questa sofferenza è stata completamente provocata dall’uomo e “il quarto anno di guerra nello Yemen potrebbe rivelarsi il più mortale di sempre”.
Tanto per dare l’idea della situazione nel novembre scorso un bombardamento aereo di matrice saudita, uccise 26 persone, inclusi alcuni bambini, nel nord dello Yemen. Il raid aereo colpì un albergo e un mercato affollati di persone a Sahhar, località al confine tra Yemen e Arabia Saudita. Solo nel 2016, afferma l’Onu, la Coalizione a guida saudita avrebbe ucciso 683 minori yemeniti, molti dei quali bambini.
Eppure su questa mattanza sembra regnare un colpevolissimo silenzio? Come mai? forse per non dare troppo fastidio ai sauditi alleati storici degli Usa e dell’Occidente? Non è paradossale denunciare i presunti crimini di Assad in Siria facendo leva su un utilizzo mai dimostrato di armi chimiche da parte del regime (nel momento in cui Damasco e Mosca hanno sempre invece avanzato il sospetto che ad usarli possano essere i ribelli sunniti) e tacere sui massacri di donne e bambini in Yemen? Anche i diritti umani evidentemente non sono uguali per tutti.