Il tema della povertà è diventato uno dei temi più importanti del dibattito politico e chi meglio dei 5stelle ha saputo farlo proprio e lanciare idee? Oggi la teoria di Beppe Grillo, in un passaggio di un lungo post dal titolo ‘Noi siamo i numeri 1’, sul reddito universale è l’evoluzione del reddito di cittadinanza; il padre nobile del Movimento 5Stelle ha scelto di sporgersi ancora più in là e di ipotizzare un introito universale per tutti per evitare fame e difficoltà economiche. A che serve che il Governo Gentiloni abbia varato il Reddito di inclusione sociale che ha unificato le diverse misure di contrasto alla povertà già in atto, se poi la gente non arriva comunque a fine mese?
E’ un po’ questo il ragionamento di Beppe, che spiega: “Oggi abbiamo 8 milioni di poveri, persone che sono sotto la soglia di povertà e i due terzi ha tre lavori. Quindi il lavoro non garantisce più nulla. É il reddito che ti inserisce nella società o ti espelle da essa se non hai reddito”.
Poi ha scritto sul blog:“I due paradigmi che ci porteranno nel futuro, con cui potremo entrare nel futuro- ha spiegato Grillo- saranno: un’istruzione universale adeguata per tutti e un reddito universale per tutti”. E aggiunge: “Solo con questi due paradigmi possiamo risolvere alcuni problemi che avremo, come milioni di persone disoccupate, milioni di migranti, milioni di disperati”.
Insomma la teoria è che ci costerà di meno dargli un reddito che non cercare di gestirli con la sicurezza, la sanità, le prigioni. Ma è davvero fattibile? Questo non importa, intanto Grillo si definisce “uno dei pochi che capisce dove va il mondo sono io e scusate se mi faccio questo piccolo complimento”, per il resto toccherà fare qualche conto.