E’ morto il regista dei cinepanettoni, ma è molto di più di questo Carlo Vanzina, i cui funerali saranno celebrati martedì 10 luglio alle 11 a Roma, nella Basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri, in piazza della Repubblica.
La notizia della scomparsa di Carlo Vanzina ha profondamente rattristato il mondo del cinema e gli amici. Tra i primi a parlare a cuore aperto del grande regista e amico, c’è Silvio Berlusconi attraverso una nota colma di affetto. “Con lui il cinema italiano perde un protagonista che ha saputo dipingere con ironia affettuosa il costume, le abitudini, le qualità e i difetti degli italiani”.
“Vanzina ha legato il suo nome – ha proseguito Berlusconi – a un genere di commedia leggera, ad un cinema di intrattenimento brillante e intelligente, capace di mettersi in sintonia con il pubblico, in grado di conquistare il cuore e la mente degli spettatori”.
“Il gruppo che ho fondato – per il Cavaliere – deve molto a lui, che con il fratello Enrico ha prodotto per noi decine di film: ognuno di essi era una garanzia di successo, ma anche di un prodotto cinematografico mai banale, sempre di qualità. D’altronde Carlo era questo: un uomo di grande levatura intellettuale, colto, garbato, di formazione liberale ereditata dal padre, il grandissimo Steno, e condivisa dal fratello Enrico, con il quale ha costruito quarant’anni di successi. A lui e a tutti i familiari esprimo il mio più vivo cordoglio, che si unisce a quello di tutti gli italiani che amano il cinema”.
Anche Fabio Rampelli, vicepresidente della Camera, ha voluto dare il suo saluto commosso “a Carlo Vanzina, che insieme e suo fratello Enrico, hanno saputo tratteggiare quel pezzo dell’Italia spesso maschera anche di se stessa e lo hanno fatto con quella leggerezza e ironia proprie di chi ha saputo scavare e scandagliare nelle pieghe della società italiana”. Rampelli poi ricorda qualche momento buio della sua vita professionale: “Spiace che Carlo, benchè grande autore e regista, sia stato vittima di quella critica cinematografica che stronca o relega agli angoli del ‘cinepanettone’ quelle produzioni simbolo della cultura popolare, molto poco radical chic e altrettanto vere. E il papà Steno, che ci ha regalato film cult come “Un americano a Roma” e “Febbre da cavallo”, non poteva che esserne l’ispiratore… ieri poco omaggiato e oggi riconosciuto tra i padri fondatori della commedia italiana”.
“Grazie per i tuoi film, per le tante risate, per la tua amicizia e il tuo immenso amore per la Roma. Ciao Carlo” ha invece scritto Francesco Totti su twitter. Infatti anche il club capitolino, su Twitter, si è unito al dolore al cordoglio della famiglia. Per Nicola Zingaretti, Vanzina “ha raccontato il nostro Paese con uno sguardo ironico, leggero e divertente. Con lui se ne va un protagonista del nostro cinema, che è grande anche grazie alla commedia e alla capacità di ridere di noi e dei vizi della nostra società”.
Di tutto altro tono, più amichevole e quasi burlone, il ricordo del produttore cinematografico Aurelio De Laurentiis: “Caro Carlo, abbiamo condiviso insieme moltissime stagioni della nostra vita da ragazzi e da uomini. Negli ultimi 35 anni ci siamo sbellicati dalle risate a prendere in giro questo Paese straordinario. Qualcuno non lo ha capito. Ma moltissimi sì”.
“Il tuo garbo da un lato e la tua conoscenza professionale dall’altro – ha aggiunto – ti hanno permesso di entrare con merito nella storia del nostro cinema. Ciao Carlo, ti abbraccio intensamente, ti ringrazio e non ti dimenticherò”.