Utero in affitto: Raggi, Appendino, manifesti rimossi: ecco il ‘vero oscurantismo’

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C’è un clima oscurantista in Italia e attraversa la cultura, la politica, la società, i media. Si chiama laicismo e non laicità. Tutti siamo obbligati a pensarla allo stesso modo, tutti dobbiamo parlare la stessa lingua, tutti parliamo la stessa lingua. Tutti dobbiamo avere la stessa idea di società, di umanità, di progresso, di famiglia.

E chi si oppone a questo pensiero unico, diventa il male, il nemico, che prende tanti nomi: fascista, xenofobo, populista, omofobo, nazionalista, medioevale.

In nome di cosa la sindaca grillina Raggi ha disposto la rimozione a Roma dei manifesti di Pro Vita e Generazione Famiglia che denunciano una pratica illegale che sfrutta il corpo delle donne, come l’utero in affitto, con un’immagine choc: due uomini, genitore A e genitore B che portano su un carrello della spesa un bimbo col codice a barre, con lo slogan “Due uomini non fanno una madre”?

Nel nome del codice etico di Roma capitale, nel nome dell’offesa ai diritti (di chi? Di persone che per natura non possono avere figli e per egoismo e ostinazione mentale li comprano?), nel nome delle libertà individuali (di qualsiasi genere?).

Se accostiamo le sue ragioni ideologiche a quelle della collega torinese Appendino, che ha fatto la stessa cosa, twittando in modo enfatico che “dove c’è l’amore c’è famiglia”, e aggiungiamo la recente intervista al Corriere della sera del sottosegretario Vincenzo Spadafora, sottosegretario grillino alla presidenza del Consiglio con delega alle Pari Opportunità, “in Italia c’è un arretramento culturale, con la Lega siamo diversi sui diritti”, ci accorgiamo che il dado è tratto.

Non è più questione di diritti, non è più questione di libertà, di non discriminazione delle diversità, di rispetto delle opinioni e delle vite altrui, di pari opportunità, qui si tratta dell’imposizione di un modello unico, di una dittatura che nemmeno si sforza più di essere dolce, tollerante e buonista. Ha tolto la maschera democratica e ha messo la maschera di un nuovo fascismo. Che nel nome dell’umanità (modello-Riace) commette reati, nel nome della famiglia sentimentale massacra quella naturale, nel nome delle pulsioni dell’io, viola le leggi (ad esempio, quelle che vietano il ricorso alla gestazione per altri).

E’ un mix devastante tra modello economico consumista (tutto ridotto a merce e a cose, le persone, i figli, i corpi da vendere e da comprare) e libertarismo sessantottino (ogni desiderio è un diritto), come ultima declinazione del liberalismo, ossia il modello Nord-Europeo. Una società disumana dove è negato il diritto dei bambini a nascere, dove l’eutanasia è un mito individualista, gli anziani sono rami secchi dell’umanità, gli inguaribili ma non incurabili, una spesa inutile per la sanità e le droghe sono ricreative. Un bel risultato, se pensiamo che in Italia, in marcia di avvicinamento verso questo modello, conta 6 milioni di morti, da quando c’è la legge sull’aborto, 7 milioni di depressi, 8 milioni di single, aumentano a dismisura i morti per droga e uso di alcol, e 13 milioni di persone fanno uso di psicofarmaci.

Qual è il vero oscurantismo? Quello che difende i bambini e il loro diritto ad avere una madre o un padre, o quello che nel nome dei diritti individuali pensa di poter far tutto? Qual è il vero arretramento culturale?

Riuscirà la Lega che si dice bandiera dell’identità italiana, religiosa, della famiglia naturale, a reggere la massa d’urto giacobina dei grillini? Che sul piano etico sembrano i degni figli del laicismo di sinistra.

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