Patrimoniale su risparmi, Rinaldi: “Vogliono prenderci per il collo e indebolirci”

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Una patrimoniale al 20% per abbassare il debito pubblico italiano. La proposta arriva da Karsten Wendorff, economista di punta della Bundesbank, la banca centrale tedesca, nel corso di un’intervista al Frankfurter Zeitung. L’idea sarebbe quella di creare un fondo italiano, finanziato col risparmio degli italiani, con titoli di Stato riservati esclusivamente a risparmiatori nazionali, in pratica prelevando il 20% delle loro ricchezze. Proposta che è stata subito bocciata dall’economista Antonio Maria Rinaldi, animatore del sito Scenari Economici, intervistato da Lo Speciale. 

Cosa pensa della proposta Wendorff sul prelievo del 20% delle ricchezze degli italiani come auto-finanziamento per l’abbattimento del debito pubblico?

Penso che tutti siamo stufi di farci dare lezioni da tanti ‘pierini’ europei che pretendono di dirci cosa dobbiamo fare o non fare a casa nostra. Poi se andiamo a fondo scopriamo pure che certe proposte non sono affatto prive di interessi da parte di chi le formula. Il piano mi sembra palese ed è quello di privarci di tutto ciò che abbiamo, visto che l’Italia è uno dei Paesi più ricchi del mondo a tutti i livelli”.

L’obiettivo alla fine è quello di togliere agli italiani quei pochi risparmi che sono rimasti?

Poiché abbiamo un nostro debito, che loro per altro non sono obbligati a comprare visto che ci sono i mercati, questi signori ci chiedono di avere delle garanzie reali per poi creare crisi e portarci via tutto. Questo è l’assunto. Una politica quasi da usura. Non credo tuttavia che i nostri attuali governanti possano cadere in questa trappola”. 

Sembra però che la Lega sia decisa a dare un forte segnale all’Europa abbassando il deficit di 0,1 – 0,2%. Lo riporta Dagospia.

Guardi che il debito italiano è fra i più sostenibili in assoluto. Non era così anni fa per la Germania perché questa non aveva niente da garantire, e in quel caso si è addirittura annullato il debito. Noi invece, a differenza dei tedeschi, abbiamo sempre ripagato tutto, interessi compresi. Il nostro disagio è nell’ambito di una costruzione monetaria fortemente imperfetta che non è riuscita, con questo tipo di regole, a poter rendere la moneta un supporto concreto per l’economia reale. L’euro è purtroppo un monolite, un dogma a cui proprio i cittadini e l’economia reale sono obbligati ad adeguarsi. Questa è un’anomalia a livello mondiale. Spero che a maggio questo vento contrario che soffia in Europa si concretizzi con un profondo rinnovo sia del Parlamento di Strasburgo che della Commissione europea. Quindi non vedo che interesse possa avere oggi l’Italia a seguire certe proposte, a mio giudizio assolutamente irricevibili”.

A chi andrebbero realmente questi soldi se si decidesse di applicare questa patrimoniale? Alla stessa Finanza che ha provocato la crisi?

“Il gioco è molto semplice. Loro chiedono una patrimoniale forte, con l’idea che il ricavato straordinario vada ad abbattere il debito, in modo tale che l’Italia torni sotto il livello del 100% del rapporto deficit-pil. Ma c’è un problema. Oggi, visto che gran parte delle famiglie italiane sono proprietarie della casa in cui abitano, e da questo punto di vista rappresentiamo un record mondiale considerando che sono oltre l’80% da noi i proprietari degli immobili in cui si vive contro il 43% della Germinia e il 55% della Francia, ciò significherebbe affossare in maniera drammatica il valore degli immobili già penalizzato a sufficienza. Moltissima gente, che è proprietaria della casa per ragioni di eredità familiare, non potendo pagare si troverebbe nella necessità di venderla.  Si verificherebbe un eccesso di offerta che determinerebbe un crollo, e a quel punto arriveranno i vari fondi tedeschi e francesi che per un piatto di lenticchie si porteranno via mezza Italia. Stesso discorso per un’eventuale patrimoniale sui risparmi”.

Insomma ci renderebbero tutti più poveri?

“I risparmi sono la forza dell’Italia. Certe patrimoniali comporterebbero l’indebolimento dell’intero tassello finanziario. Anche le banche infatti vedrebbero venir meno determinati asset da parte della loro clientela. Queste  proposte in realtà sono mirate esclusivamente ad indebolire il sistema Italia. Dietro l’idea di Wendorff c’è una velata, ma forse nemmeno troppo, invidia nei confronti delle ricchezze degli italiani che nel corso dei secoli hanno lavorato e si sono comportati come le formiche. Il paradosso è che ci accusano di aver fatto le cicale”

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