Lunedì l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha votato a favore di una risoluzione sui rifugiati nota come “Global Compact on Refugees”, che pone le linee guida sulla gestione dei rifugiati nei paesi dove sono accolti. Anche il rappresentante dell’Italia all’Onu ha votato a favore. Unici voti contrari quello degli Stati Uniti e dell’Ungheria. Ha fatto molto discutere nelle ultime ore un tweett del parlamentare della Lega e presidente della Commissione Bilancio della Camera Claudio Borghi che ha scritto: ” Ho letto il testo del Global Compact for Refugees e (al contrario dell’inaccettabile Global Compact for Migrations) mi sembra condivisibile. Detto ciò confermo che a quanto mi risulta il parlamento non è stato informato dell’intenzione del rappresentante ONU di approvarlo”. Apriti cielo! C’è chi ha accusato Borghi di “giravolta”, chi il governo di non aver provveduto a rimuovere il rappresentante Onu nominato da Gentiloni, chi ancora di aver cambiato idea in materia di immigrazione. Abbiamo raggiunto Borghi, impegnato come tutti in queste ore a lavorare sulla manovra economica per sentire il suo punto di vista e replicare alle accuse.
Si aspettava tutte queste reazioni per il suo tweet a favore del Global Compact on Refugees?
“Iniziamo con il dire che questa non è una materia di mia competenza. Ciò premesso ho letto il documento approvato dall’assemblea dell’Onu e mi è sembrato condivisibile”.
Cosa c’è di condivisibile?
“Il diritto di asilo per i rifugiati è già contemplato all’interno del diritto internazionale, quindi alla fine questo accordo non fa che rendere più ordinata la gestione del fenomeno. Un fenomeno che esiste e che va gestito”.
Quindi non esiste una contraddizione con il No da voi ribadito nei confronti del Global Compact for Migrations?
“Assolutamente no, un conto è la gestione dei rifugiati, altro è il Global Compact sui migranti che surrettiziamente implica una sorta di diritto a migrare, indipendentemente dal fatto che si scappi dalle guerre o si è migranti economici. Ma se si accetta questo presunto diritto inevitabilmente come conseguenza si dovrà accettare anche un obbligo ad accogliere che per quanto ci riguarda è assolutamente improponibile” .
Quindi ha fatto bene o no il rappresentante italiano ad approvare l’accordo sui rifugiati di fronte al voto negativo di Stati Uniti ed Ungheria?
“Ho specificato chiaramente che avrei preferito sull’argomento un dibattito parlamentare prima di procedere alla ratifica del trattato. Ciò premesso ho letto il testo e mi sembra possa essere in linea di massima condiviso. Poi ripeto, questa non è la mia materia. Io mi occupo di altro, ho soltanto espresso una personale valutazione”.