Il 26 e il 27 gennaio al Teatro Torlonia in scena LA FISARMONICA VERDE, per la regia di Ulderico Pesce, su testo di Andrea Satta, anche in scena per raccontare la storia di una ricerca. Quella di un figlio nei luoghi di vita del padre scomparso, sulla traccia di tre oggetti: un cappotto russo, una fisarmonica verde smeraldo e un documento che denuncia una singolare strage di internati politici avvenuta nel campo di Lengenfeld, in Germania, nel 1945.
Una storia vera, la storia di un uomo normale, mica un eroe. Uno che partì in guerra perché si doveva partire e che tornò anche se era difficile tornare e, tra andare e venire, ingoiò momenti di tragedia assoluta e sputò straordinario coraggio. La fisarmonica verde racconta la Seconda Guerra Mondiale attraverso la storia di un rapporto fra un padre, Gavino, e un figlio, Andrea. Gavino Esse, di origine sarda, che è stato internato in un campo di concentramento in Germania, uomo “arcaico” e grande “narratore di silenzi”, diventa così il protagonista di un racconto ricostruito sui fili invisibili della memoria, intrecciato agli oggetti che Andrea ritrova lungo il viaggio nella sua storia familiare, indissolubilmente legata alla grande Storia del Novecento.
La storia nera della guerra che ha segnato la generazione di uomini a cui apparteneva il padre defunto, e che ora Andrea, mosso dal desiderio di comprendere il racconto della sua vita, attraversa ripercorrendolo tappa dopo tappa. Con una bicicletta, in giro per la Sardegna, i ricordi diventano più precisi, i racconti più chiari nella memoria. Gli oggetti ritrovati sembrano parlare, guidano Andrea come una bussola.