Savona alla Consob, parla Rinaldi: “Non è una fuga dal governo ma…”

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Il Consiglio dei ministri ha nominato Paolo Savona alla presidenza della Consob. L’incarico è stato ratificato a Palazzo Chigi dopo l’accordo tra Lega e 5Stelle. Lascia il Ministero degli Affari europei che, almeno per il momento, sarà guidato ad interim dal premier Giuseppe Conte. La nomina di Savona alla guida dell’Autorità di controllo della Borsa, è stata letta da alcuni come una “fuga dal governo”. A detta di Silvio Berlusconi, l’economista euroscettico (ma ultimamente entrato in rotta di collisione con la maggioranza sui numeri della manovra e sul braccio di ferro con la Commissione europea) avrebbe colto l’occasione per defilarsi consapevole della tempesta finanziaria in arrivo: secondo altri invece sarebbero stati Lega ed M5S a partorire l’idea di nominare Savona alla Consob per scongiurare altre rotture nel governo. Una rimozione mascherata da promozione?  Non la pensa così l’economista Antonio Maria Rinaldi, docente universitario e animatore del sito Scenari Economici che per altro conosce molto bene il nuovo presidente Consob, essendo legato a lui da una comune visione sul futuro dell’euro e dell’Europa.

Secondo Berlusconi, Savona con questa operazione si sarebbe defilato dal governo di fronte alla tempesta finanziaria in arrivo, ormai in disaccordo totale con la linea dell’esecutivo in campo economico. E’ davvero così?

Mi sembra che questa tesi non regga sotto ogni punto di vista. Se l’intenzione di Savona era davvero quella di defilarsi dal governo, credo che tutto avrebbe fatto tranne che andarsi a posizionare su un piedistallo con tutti i riflettori puntati addosso. Oggi sedere sulla poltrona di presidente della Consob, penso sia un incarico di grandissima responsabilità,visti i numerosi dossier sulla scrivania. Per certi versi penso che sia addirittura molto più impegnativo guidare l’Autority piuttosto che un ministero”. 

Ma perché scegliere proprio un ministro? Possibile che non c’erano altri profili in circolazione validi per ricoprire questo incarico?

Questa domanda andrebbe rivolta al premier Conte e ai ministri che hanno fatto questa scelta. Sta di fatto che una persona come Savona difficilmente è paragonabile ad altri profili. Penso che tutti siano concordi nel riconoscere che pochi, oltre lui, possiedano le competenze giuste per guidare l’Autorità di vigilanza sulla borsa. Che ripeto, è un incarico che richiede grandissima responsabilità e una comprovata professionalità in materia”. 

Però durante i giorni caldi del braccio di ferro fra governo e Commissione europea sulla manovra, Savona aveva assunto posizioni chiaramente in contrasto con la linea di Lega ed M5S. Non è logico pensare che lo abbiano trasferito alla Consob per non averlo più nell’esecutivo?

Non sta in piedi nemmeno questa tesi, perché se si vuole davvero togliere di torno un ministro considerato scomodo, non lo si manda a presiedere la Consob. Il suo ruolo e la sua persona in questo modo non vengono affatto oscurati, bensì maggiormente esaltati. Capisco che questo sospetto possa essere più che legittimo, ma allora potevano offrirgli un altro tipo di incarico. Savona avrà ancora più visibilità di prima, ma soprattutto una maggiore autorità per intervenire e dire la sua su tante questioni”.

Ha parlato di dossier caldi sulla scrivania della Consob. A cosa si riferisce?

Penso si faccia molto prima a dire quali non sono i dossier caldi. Tanto per cominciare c’è la questione banche, con le recenti e passate acquisizioni, e i nuovi equilibri di proprietà in seno a molte aziende quotate in borsa. Penso che il lavoro da fare sia, non enorme, ma immenso. C’è una situazione di regolamentazione e di rispetto delle regole molto complessa che va gestita. Non si tratta di problemi nati ieri ma che vanno avanti da moltissimo tempo. Basti pensare ai tentativi di scalata ai titoli quotati e alla problematica legata agli incroci azionari. Credo ci sia davvero da lavorare anche di notte”.

Cosa dovrebbe fare quindi Savona come prima cosa?

Savona conosce bene il sistema finanziario e bancario italiano avendo ricoperto tutte le posizioni possibili nell’ambito di queste discipline. E’ inoltre una persona capace di agire con grande velocità nel trovare le soluzioni e metterle concretamente in pratica. Vedremo sicuramente delle scelte rapide ogni volta che sarà necessario prenderle di fronte a problemi di carattere bancario o di borsa. La Consob è molto importante, in tutti i Paesi finanziariamente evoluti ci sono istituzioni con il compito di vigilare e controllare i mercati finanziari. Non dimentichiamo poi che esiste un articolo della Costituzione che prevede la tutela del risparmio sotto ogni forma. Per fare questo è necessario che esista un organo dello Stato in grado di controllare che ciò avvenga. Nel momento in cui il nostro sistema finanziario è integrato con quello di altri Paesi, può essere facilmente esposto al rischio di contagio esterno. Occorre quindi una vigilanza ancora più serrata”.

C’è chi sta sollevando problemi di incompatibilità sulla nomina. Esistono davvero?

Non sono un esperto giuridico, ma se il governo ha ritenuto opportuno indicare Savona come presidente della Consob ritengo abbia svolto a monte tutte le necessarie verifiche e controlli preventivi. Penso che la scelta sia arrivata soltanto dopo aver preso atto che non esistono ostacoli di sorta”.

L’uscita di scena di Savona potrebbe aprire la strada ad un rimpasto di governo?

“Questo non lo so, al momento l’interim degli Affari europei lo ha assunto il premier Conte come solitamente avviene in questi casi. Non escludo tuttavia in futuro un possibile rimescolamento delle carte, soprattutto alla luce dei risultati delle elezioni europee che a maggio potrebbero ridisegnare gli equilibri politici. Ma per ora non credo vedremo operazioni di questa natura”. 

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