Da giorni non si fa che parlare di loro, Ramy Shehata e Adam El Hamami, due dei 51 studenti dell’autobus dirottato dal senegalese Sy a San Donato Milanese. Due eroi che attraverso i loro cellulari sono riusciti ad avvisare i carabinieri e a far subito scattare l’intervento delle forze dell’ordine che ha permesso di sventare il folle piano del terrorista, deciso sembra a compiere una strage. Due tredicenni che giustamente hanno meritato le luci della ribalta. Peccato che, come sempre avviene in questi casi, non sono mancate le strumentalizzazioni politiche, ad opera di chi ha preso subito a pretesto la storia dei due ragazzini per rilanciare la battaglia in favore dello Ius soli, ossia il riconoscimento della cittadinanza ai figli dei migranti che nascono in Italia. Ma può questa vicenda, cancellare tutti i rischi e i timori legati ad un riconoscimento quasi automatico della cittadinanza? Ne abbiamo parlato con Francesca Totolo, collaboratrice de Il Primato Nazionale, ricercatrice indipendente, esperta di immigrazione, che ha recentemente pubblicato il libro Inferno Spa. Viaggio fra i protagonisti del business dell’accoglienza edito da Altaforte Edizioni.
Ramy e Adam, due eroi che con coraggio hanno sfidato il terrorista che era alla guida dell’autobus di San Donato riuscendo ad allertare le forze dell’ordine e scongiurando una possibile strage. Quanto è alto però il rischio che ora il loro gesto finisca per essere strumentalizzato da chi vuole riproporre in Italia la battaglia per lo Ius soli, considerando che i due ragazzini non hanno la cittadinanza italiana in quanto figli di immigrati?
“Il rischio è molto alto e come al solito proviene da sinistra. Non è la prima volta che i minori sono strumentalizzati a fini propagandistici ed ideologici. Oggi stanno strumentalizzando Ramy e Adam per chiedere lo Ius soli subito, ma in passato la stessa cosa è avvenuta con i bambini migranti nel Mediterraneo. Per sostenere l’immigrazione, i politici e certi giornali, ci hanno sempre sbattuto in faccia le immagini drammatiche dei piccoli a bordo dei gommoni, quando invece sappiamo che i minori arrivati in Italia negli ultimi anni sono stati molto pochi rispetto al flusso complessivo che abbiamo avuto. Dai bambini migranti sono ora passati a Greta Thunberg elevata a simbolo della meglio gioventù, e poi ai due eroi di San Donato. Sia chiaro, Ramy e Adam sono veramente due eroi, su questo non si discute, ma in questa vicenda non c’è soltanto il lato positivo, ce n’è anche un altro del tutto opposto”.
Ossia?
“L’autista sequestratore è l’altra faccia della medaglia. I due ragazzini possono sicuramente rappresentare un esempio positivo di integrazione, ma dall’altra parte abbiamo il terrorista di origini senegalesi che pur avendo ottenuto la cittadinanza italiana, non si è mai realmente integrato. Lo Ius soli non può essere applicato ai bambini, perché non possiamo sapere se raggiunta la maggiore età si sentiranno realmente italiani e saranno davvero integrati nel nostro contesto sociale. Ritengo che vada difesa e mantenuta la legge attualmente in vigore, perché la cittadinanza non può essere considerata un premio per chi è arrivato in Italia e ha frequentato le scuole. Questa va riconosciuta soltanto al raggiungimento della maggiore età, se le persone daranno prova di sentirsi davvero italiani. E non dimentichiamo che ai bambini che non hanno la cittadinanza non è escluso alcun diritto, tranne il voto al raggiungimento della maggiore età, quindi non si capisce dove sia realmente il problema”.
Salvini ha escluso tassativamente l’approvazione dello Ius soli in questa legislatura. Nel M5S però sussitono posizioni diverse su questo argomento. Vede possibile il consolidarsi di un asse fra grillini e sinistra?
“Non vedo questo rischio, anche se non si può escludere del tutto. Sappiamo che nel M5S c’è un’area terzomondista che fa capo al presidente della Camera Roberto Fico, favorevole allo Ius soli e che cancellerebbe volentieri le politiche sull’immigrazione messe in atto da Salvini. Il pericolo c’è, ma finché sarà in piedi questo governo difficilmente si potrà parlare di Ius soli, considerando che su questo tema la Lega sarebbe anche pronta a far saltare il banco. Al M5S non conviene affatto far cadere il governo e tornare al voto, anche alla luce dei risultati negativi delle ultime elezioni regionali. Oggi i più deboli nel governo sono proprio loro”.
Approvare oggi lo Ius soli quali rischi comporterebbe? Perché sarebbe un errore?
“I rischi sono quelli che abbiamo visto in Francia e da altre parti. A Parigi non c’è uno Ius soli estremo come si vorrebbe in Italia, ma hanno comunque una sorta di cittadinanza per i bambini nati in territorio francese. Ciò nonostante, è possibile individuare la pericolosità delle seconde generazioni che non si sono mai integrate. In Francia infatti il rischio della radicalizzazione non è rappresentato dall’immigrazione, ma dai cittadini francesi, o meglio dai figli degli immigrati nati qui che hanno ottenuto la cittadinanza senza essersi mai sentiti realmente francesi. L’esempio più evidente di Ius soli puro è rappresentato invece dagli Stati Uniti dove sono dovuti correre ai ripari, con Trump che ha dovuto bloccare tutta l’immigrazione clandestina. Una volta entrati negli Usa si diventa automaticamente cittadini americani partorendo sul posto. Il rischio è quello di trasformare l’Italia nella sala parto del mondo”.
Nei giorni scorsi c’è stata la polemica legata alla nave Mare Jonio. C’è chi ha evidenziato come si sia trattato di uno schiaffo alla politica di Salvini dal momento che la vicenda ha dimostrato che i porti non sono affatto chiusi e che le navi Ong possono continuare ad attraccare normalmente. E’ davvero così?
“Purtroppo quando una nave batte bandiera italiana è difficile evitare che possa attraccare, diversamente da quelle straniere. Non dimentichiamo poi che a bordo ci sono sempre persone che sono vittime dei trafficanti, che sono state illuse e che non devono essere ulteriormente penalizzate. Ciò premesso, la nave è stata sequestrata ed è stata aperta un’indagine contro il comandante e i responsabili della Ong. Il loro gesto quindi non è rimasto impunito. Ora dovranno chiarire il modo di agire assolutamente discutibile di fronte all’autorità giudiziaria e rispondere delle varie accuse mosse nei loro confronti. Il loro appare a tutti gli effetti un atto di forza, per giunta alla vigilia del voto in Senato sul ministro Salvini per il caso della nave Diciotti. La magistratura farà chiarezza”.