Il coprifuoco dalla mezzanotte quando girano due gatti alla fine, mentre la mattina si possono prendere gli autobus e le metro piú affollati del mondo… C’è chi parla di abuso di potere. Chi di rimbambimento o di incompetenza. Sicuramente non è un provvedimento coerente, però c’è da dire che proprio la notte girano tutti senza mascherina e invece sui mezzi pubblici stanno tutti con la protezione. Dunque qualche percentuale in più di rischio c’è nei locali, riflette qualcun’altro.
Ma il virologo dell’Università Statale Fabrizio Pregliasco fa un passo in più, ed è quello che temono in molti: «Valutare il coprifuoco già dall’ora dell’apertivo, diciamo intorno alle 18» è la sua proposta per Milano. «Potrebbe essere un’idea – spiega all’Adnkronos Salute – Una valida opzione» anti Covid-19, per evitare di arrivare a lockdown e ‘zone rossè «cercando prima di restringere ulteriormente tutti i contatti evitabili».
E spunta, come controffensiva, la proposta del giornalista Nicola Porro: “Il giornalista propone infatti di non ricorrere più al lockdown, ma di provare a testare il cosiddetto “modello svedese”, con i giovani al lavoro e i più anziani e deboli protetti nelle loro abitazioni”.
Quel che si rischia, comunque, è che già domenica prossima avremo il prossimo Dpcm che contribuirà a creare un “clima di micidiale paura”, visto che i cittadini usciranno, consumeranno e spenderanno sempre di meno. Tutto questo servirà a non morire di Covid, ma si morirà di fame.
Intanto a Roma e Napoli, ieri, la situazione sui trasporti è uguale. Si chiudono le scuole con la didattica a distanza, lo si fa per far decongestionare i mezzi e nulla cambia. Non si è decongestionato neanche il nostro naso.