Dal 15 maggio arriva in Italia il green pass che permetterà gli spostamenti fra regioni anche arancioni o rosse. Per averlo sarà necessario dimostrare di aver fatto il vaccino, di essere guariti dal Covid o in mancanza dei due requisiti, esibire un tampone, molecolare o rapido, effettuato nelle 48 ore precedenti. Non saranno accettati i test sierologici venduti in farmacia o altrove.
Detta così sembrerebbe una cosa assolutamente positiva, ma proviamo a guardarla dal punto di vista dei giovani: la stragrande maggioranza di loro non ha fatto il vaccino e molti non hanno nemmeno la possibilità di dimostrare di aver già contratto il Covid, dal momento che potrebbero averlo avuto senza essersene accorti o avendolo scoperto tempo dopo.
Non resta quindi che un’unica strada, quella cioè di sottoporsi al tampone che però non è a titolo gratuito e può costare anche fino a 30 euro a seconda delle regioni. Un costo aggiuntivo quindi che andrà a sommarsi con la spesa del viaggio. Si dovrà sostenere un ulteriore costo per spostarsi da una regione all’altra del territorio nazionale, e viene da chiedersi se tutto questo sia o meno costituzionale. Ma questo ormai è diventato un aspetto del tutto secondario visto che se si andassero a studiare gli articoli della Costituzione uno ad uno, ci si accorgerebbe di come nell’ultimo anno fra lockdown, limitazioni degli spostamenti, divieto di aprire negozi e attività ecc. tanti provvedimenti probabilmente sono stati imposti senza una cornice costituzionale.
Inoltre, se una persona dal Lazio si sposta in Toscana e si ferma lì qualche giorno quando rientrerà nel Lazio dovrà eseguire un secondo tampone oltre a quello già fatto alla partenza? Silenzio assoluto, come sempre.
Un caos dunque, anche se come riporta Open qualche soluzione c’è. A Milano e Roma, almeno nelle stazioni centrali dove si sono recate le telecamere di Open, sono stati previsti due punti per i tamponi gratuiti, gestiti da Croce Rossa (il cui obiettivo è estendere gli screening nelle stazioni ferroviarie di tutte le principali città italiane, da Bologna a Torino, da Bari a Napoli, ndr). Costo del tampone? Zero euro ma – almeno oggi – la fila era lunga, l’attesa tanta. A Catania, invece, è sempre rimasto operativo l’ex Mercato ortofrutticolo in cui vengono effettuati tutti i giorni i tamponi rapidi senza prenotazione e a costo zero. Dalla mattina al tardo pomeriggio, con la formula drive-in”.
Una buona notizia nel groviglio di provvedimenti che rischiano di complicare la già difficile vita dei cittadini.