“Sabato scorso in piazza Scala a Milano si è svolta una manifestazione per chiedere l’approvazione del DDL Zan, il testo di legge su l’omotransfobia. Alla manifestazione ha dato l’adesione anche il sindaco Beppe Sala.
E noi siamo stati presenti con una decina di camion vela per dire basta a queste bugie, ad una legge liberticida e a tutti i paladini LGBTQIA+ con tanto di Fedez come punto di riferimento.
‘Ci mandate in prigione per un’opinione!’ è stato scritto su una vela. E su un’altra: ‘Il figlio è mio e lo educo io!’. A tutte le donne poi scriviamo questo messaggio: ‘L’identità di genere vi cancella’. Basta storytelling, noi raccontiamo come stanno le cose“ ha dichiarato Toni Brandi, presidente Pro Vita e Famiglia onlus.
“Dopo aver subito una vera e propria censura dai mass media, dopo l’attacco personale di Fedez, dopo aver riscontrato l’impossibilità di parlare dei contenuti della legge e aver subito la solita propaganda ed insulti a basso prezzo, dopo che gli italiani ci hanno scritto a migliaia e migliaia per chiederci di andare avanti, riteniamo che una voce libera e controcorrente debba poter alzarsi anche dove non gli è data parola. Contro il bavaglio, contro l’invenzione dell’omotransfobia come allarme sociale (smentita dai dati del Ministero dell’Interno), per evitare i corsi di educazione all’omosessualità, alla transessualità, al lesbismo e alla bisessualità nelle scuole dei nostri figli, siamo scesi in piazza anche noi a Milano! E a modo nostro” ha concluso il vice presidente Jacopo Coghe.