E’ entrato in vigore ieri il nuovo decreto del governo che ha introdotto il super green pass. Si tratta del certificato verde valido solo per vaccinati e guariti che consentirà di poter mangiare al chiuso nei ristoranti e al bar, di accedere a cinema, teatri, convegni ecc. tutte attività che non saranno più consentite con il green pass tradizionale, quello ottenibile anche con un tampone negativo. E per la prima volta viene introdotto il green pass anche per viaggiare sui mezzi pubblici, locali e regionali, dove però sarà accettato anche quello base valido con tampone.
C’era grande attesa soprattutto per valutare l’efficacia dei controlli che puntualmente ieri mattina sono scattati in tutte le città. Ma a giudicare dal bilancio del primo giorno i risultati non sembrerebbero dei migliori.
Basta leggere il titolo del quotidiano La Stampa: “Super Green pass: controlli soft, il flop delle multe a Torino”. Il giornale torinese denuncia: “Non è certo stato un inizio col pugno di ferro quello dei controlli nel primo giorno del Super Green Pass a Torino, diventato indispensabile per viaggiare, mangiare al ristorante e andare al cinema tanto per fare qualche esempio. Nella giornata in cui sono state notificate 150 sanzioni ai partecipanti della manifestazione No Vax di sabato scorso i controlli in città sono stati pochi, blandi, e non hanno prodotto nemmeno una sanzione. Un po’ più rigidi gli agenti della Polfer, che a fronte di centinaia di controlli hanno emesso due multe”.
E non è l’unico organo d’informazione a parlare di flop. Il Giornale denuncia invece la confusione che ha caratterizzato la prima giornata, con baristi e ristoratori a Milano che hanno faticato parecchio per tenere a bada clienti che contestavano l’interpretazione delle misure. “All’interno dei locali si entra solo con il super green pass. Al bancone, invece, si può consumare avendo in tasca il certificato verde standard. Molti baristi che abbiamo intervistato ci hanno confessato la propria confusione. Più di uno non era affatto a conoscenza delle differenti tipologie di certificazione”.
In più per ciò che riguarda i mezzi pubblici i controlli sono stati esigui, maggiori su autobus e treni, quasi inesistenti sulle metropolitane. Inoltre, dove vanno fatti i controlli? Prima si era detto al momento della salita, poi direttamente a bordo dei mezzi? E ieri un operatore ha dovuto ammettere, sempre a Il Giornale, che “non ci si capisce niente”. Addirittura le disposizioni sarebbero cambiate la mattina stessa, con i verificatori che hanno ricevuto disposizione di cambiare le modalità di controllo mentre erano in piena attività.
La realtà è una soltanto e riguarda la carenza di organico. E’ ovvio che non è possibile controllare tutto e tutti, perché gli agenti di pubblica sicurezza e i controllori dei mezzi di trasporto non sono illimitati. Quindi i controlli necessariamente possono essere effettuati soltanto a campione. E ieri, questo va detto, le forze dell’ordine e i militari impiegati hanno dato il massimo. Ma non si può chiedere loro l’impossibile.
E’ evidente che in questo modo ci sarà sempre la sensazione che nessuno controlli nessuno. Per non parlare poi della confusione sulle modalità di accettazione del green pass, valido sotto una certa forma per viaggiare, ma non più valido per mangiare. Ma non è tutto, perché al bancone del bar si può consumare anche con il green pass tradizionale, con cui però non ci si può sedere ai tavoli dove è accettato soltanto il super green pass. E capite bene che per baristi e camerieri non è proprio facile districarsi nella giungla delle nuove regole.
Come primo giorno insomma non c’è male…in fatto di caos naturalmente.