L’aumento del gas non dipende dalla Russia: la dichiarazione choc

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Intervistato dal giornalista di La7 Danilo Lupo l’ex dirigente Eni Salvatore Carollo ha parlato dell’aumento del gas che non dipenderebbe dalla guerra. Apriti cielo. Ma allora che sia proprio l’Agenda che lo vuole e che sia un disegno indipendente la fine di un sistema come l’abbiamo conosciuto? Un’unica certezza, il gas aumenta.

Ma per gli esperti qualcosa non torna. Alla domanda infatti su cosa c’entrasse la guerra con l’aumento del gas, Carollo ha risposto che non dovrebbe c’entrarci nulla. Le sue parole sono state precisamente queste: “Non c’è stato un solo metro cubo che è mancato a causa della guerra. L’unico luogo dove il prezzo è cambiato è stata la borsa di Amsterdam”.

Secondo l’ex dirigente infatti l’aumento del gas sarebbe da attribuire a una scelta politica e questo comporterebbe uno “scenario disastroso per l’economia del Paese”
Poi ha anche parlato dell’accordo sul gas liquefatto che l’Italia dovrebbe importare dagli Stati Uniti: “L’energia prodotta in America è proprietà delle compagnie petrolifere, non è che perché Biden ci vuole bene, il gas ci viene regalato. Bisogna pagarlo in competizione con la Cina, il Giappone, la Corea, e via dicendo”.

Per l’ex dirigente “noi prendiamo gas alternativo pagandolo molto di più, e dobbiamo pagare anche quell’altro. Quindi, tornando alla famosa bolletta e alla competitività delle aziende, questo sarebbe uno scenario disastroso per l’economia del Paese”.

Ecco l’intervista video:

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