Tempo di diplomazia? L’Unione Europea ha accettato con un escamotage di pagare il gas russo in rubli. Quando la realtà è più forte delle idee però le idee vengono vendute per definitive e assolute ogni volta. Insomma fine della retorica e il ritorno al confronto diplomatico?
E anche di Azovstal si può dire lo stesso: non è un’evacuazione come ci spiega l’esperto giornalista Toni Capuozzo: “E’ una resa. Certo, non una resa umiliante, non ci sono forche caudine. Non una resa vile, c’è un ordine del Comando supremo, e ci sono 80 giorni di resistenza, alle spalle. Ma non è una resa con l’onore delle armi: si finisce caricati sui bus verso un ospedale o verso centri di detenzione, con un futuro da scrivere tra scambi di prigionieri e forse processi. Ma è la fine della retorica, come se l’eroismo fosse un destino rimasto nel ‘900, il secolo cui appartengono gli strenui nazionalismi e i relitti ideologici che in questa guerra affiorano ogni tanto”.
Insomma è davvero la fine della demagogia e quella della cattiva informazione italiana a quanto pare. Finalmente si prende atto finalmente della realtà e almeno non ci si autoelimina da soli.
E ora non resta che vedere se von der Leyen e i leader dell’Unione si comporteranno di conseguenza anche nell’azione diplomatica. che arrivi il giù le armi e si cerchi l’accordo? Un leader mondiale che doveva avvicinare Putin al tavolo della mediazione gli ha dato del criminale di guerra e ha detto che doveva andare via dal governo russo. Forse almeno smetterà questo approccio.