Parla Marco Rizzo (PC): “Io espulso? La mia risposta a Luxuria”

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Abbiamo intervistato il leader del Partito Comunista Marco Rizzo in merito ad una polemica che sta tenendo banco nelle ultime ore, alimentata da un tweet di Vladimir Luxuria in cui si inneggia alla sua espulsione da parte del comitato centrale.

Che succede? Davvero è stato espulso?

“Per avere un’idea di cosa è avvenuto, sarebbe come se il Comune di Biella sfiduciasse Draghi. Abbiamo organizzato manifestazioni in 22 città allargando il perimetro delle forze antisistema e siglando sinergie con Ancora Italia di Francesco Toscano, Riconquistare l’Italia di Stefano D’Andrea, Azione Civile di Antonio Ingroia, il Comitato No Draghi di Igor Camilli e Antonella D’Angeli. Abbiamo manifestato contro il governo, contro la guerra, per l’Italia e per il lavoro in 22 piazze e abbiamo raggiunto numeri importantissimi. Intendiamo andare avanti su questa strada favorendo l’unione di queste forze. Nel comitato centrale solo in sette hanno votato contro la proposta e fra questi ci sono i membri della federazione di Milano che invece di riconoscere di essere in netta minoranza hanno fatto il post in cui annunciano la mia espulsione fake. Poi si è aggiunto Vladimiro Guadagno alias Luxuria che ha pensato bene di insultarmi. Ma mi hanno fatto un grande favore”.

Perché?

“Perché i media che ci hanno sempre snobbati e che non hanno mai scritto una riga su questa alleanza di forze antisistema che stiamo costruendo, improvvisamente hanno iniziato a parlare di noi. Nelle ultime ore ho rilasciato interviste al Corriere della Sera e altri quotidiani, da ieri tutti si stanno interessando di noi. Abbiamo conquistato una vasta platea e questo grazie ai compagni che hanno fatto quel post contro di me”.

Ma perché i compagni milanesi sono contrari a questa alleanza?

“Evidentemente hanno una visione ristretta e settaria che non coincide con la nostra. Noi intendiamo stare fuori e dentro la Duma, come diceva Lenin. Le lotte si fanno dentro e fuori il palazzo. Nelle ultime ore ho partecipato alla manifestazione dei tassisti perché dove c’è una categoria di lavoratori che protesta noi siamo lì a sostenerli. Ad ogni modo, della vicenda della federazione milanese si occuperanno gli organi di garanzia del partito che prenderanno i provvedimenti necessari. Ma ripeto, io li ringrazio perché mi hanno dato l’opportunità di parlare dei nostri progetti, delle nostre battaglie al fianco dei lavoratori dipendenti, degli autonomi, degli artigiani, dei commercianti, dei liberi professionisti, delle piccole e medie imprese, soggetti con cui puntiamo a costruire un fronte del lavoro in Italia”.

State riuscendo nell’impresa di costruire questo fronte largo antisistema?

“Certo, le piazze le abbiamo riempite, ad iniziare da Piazza Santi Apostoli a Roma. Un’alleanza di forze in cui siamo tutti inter pares senza alcuna volontà di primeggiare gli uni sugli altri”.

Quanto può contare in termini elettorali questa alleanza?

“Noi lavoriamo per costruire un’ipotesi di cambiamento del Paese. Noi al Senato abbiamo un riferimento con il nostro gruppo parlamentare ma è nelle piazze che misuriamo la nostra forza. Ci siamo, e le elezioni non ci spaventano, abbiamo persone vere sui territori da mettere in campo, possiamo raccogliere le firme senza alcun problema. Saremo tutti presenti al congresso di Ancora Italia sabato 16 luglio”.

Nella polemica si è introdotta Vladimir Luxuria che ha esultato per la presunta espulsione definendola fra l’altro omofobo e filo putiniano, salvo poi rimuovere il tutto quando ha capito che l’espulsione era una fake. Come risponde?

“E’ una medaglia non godere della stima di Vladimiro, mi preoccuperei semmai del contrario. Mi insulti pure quanto vuole, io non rispondo alle offese perché non costruisco la mia reputazione sugli insulti degli altri. Ma da ieri, dopo aver letto il suo tweet al veleno, sono fiero di potermi appuntare questa ennesima medaglia sul petto”.

Sulla guerra qual è la vostra posizione?

“Siamo per il negoziato e contrari all’invio delle armi. Vogliamo una conferenza mondiale di pace e un ruolo di mediazione dell’Italia com’è nella nostra tradizione. Non ci piace un’Italia appecoronata sulle posizioni degli Usa. Noi vogliamo l’uscita dalla Nato e dall’Europa e la piena libertà di commerciare con tutti, dagli Stati Uniti alla Russia, passando per Cina, India, Iran, senza dover sottostare a vincoli e imposizioni di nessun tipo. Nell’immediato però vogliamo unicamente la pace”.

E siete contrari all’invio di armi all’Ucraina?

“Certo, i nostri parlamentari hanno votato contro a differenza di ciò che hanno fatto Conte e i 5Stelle. E’ incredibile quanto è avvenuto. Conte ha subito una scissione e ha votato ugualmente a favore del governo, allo stesso modo di chi si è scisso. Vi sembra logico tutto questo?”

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