Giorgia Meloni si doveva ancora insediare che già era assediata dall’attenzione spasmodica del circo mediatico e del composito culturame radical chic, pronti ad immortale ogni suo minimo starnuto per coglierla in castagna e trovare il minimo appiglio per spararle addosso: ancora di più dopo che si è pure permessa di cambiare nome ai ministeri introducendo terminologie di destra e sovraniste.
Così ecco che la nota blogger Selvaggia Lucarelli, pronta a fare le pulci a tutti soprattutto se hanno il torto marcio di essere di destra, ed altrettanto pronta a fare l’indignata quando poi le pulci le fanno a lei (vedi la polemica innescata dal Cadacons sull’inopportunità della sua presenza in veste di giurata al programma “Ballando con le Stelle” dove gareggia come concorrente il fidanzato) non ha trovato di meglio da fare che attaccare la nuova premier per aver viaggiato su di un’Audi.
Un passo indietro: nei giorni scorsi in un terribile incidente ha perso la vita il giovane Francesco Valdiserri, figlio di due noti giornalisti del Corriere della Sera, Luca Valdisseri e Paola di Caro. La madre in particolare negli ultimi tempi ha seguito in veste di cronista politico proprio Giorgia Meloni, raccontando la sua scalata verso la vittoria elettorale e la conquista del governo. Così, dopo il giuramento al Quirinale sabato scorso, il neo premier è salita in tutta fretta su un’Audi, ovvero la prima auto disponibile, per recarsi al funerale del ragazzo.
Non l’avesse mai fatto! La Lucarelli infatti ne ha subito approfittato per fare ironia sul cambio di denominazione dei ministeri, e specie su quell’indigesta parola, “sovranità”, che è stata abbinata al termine “alimentare” nel ribattezzare il ministero dell’Agricoltura. Così con un tweet la Lucarelli ha commentato: “Giorgia Meloni abbandona il palazzo a bordo di una Audi. Direi che urge un ministero della sovranità automobilistica”.
Per carità, la polemica ci può pure stare, in un’altra occasione ci avremmo anche riso su di gusto, ma era opportuno sollevarla nel momento in cui quell’auto la Meloni l’aveva presa in tutta fretta per poter raggiungere in tempo il luogo delle esequie del ragazzo? Forse la Lucarelli non ne era a conoscenza? Strano, perché la presenza del Presidente del Consiglio ai funerali è stata comunque immortalata da tutti i telegiornali.
Fatto sta che lo zio di Francesco, Andrea di Caro anche lui giornalista come la sorella Paola, con un altro tweet ha replicato alla giornalista facendole chiaramente notare come la sua ironia stavolta fosse davvero fuori luogo: “È uscita di corsa per venire a salutare mio nipote Francesco Valdiserri, 18 anni: c’era il funerale e non è voluta mancare. Mia sorella Paola segue la Meloni per il Corsera… La battuta sulla macchina ci sta lo stesso. Ma a volte sapere le cose aiuta a decidere se è il caso”.
Un’altra al posto della Lucarelli si sarebbe in qualche modo scusata, magari riconoscendo che la sua battuta in quel caso era stata un po’ infelice. L’incidente si sarebbe chiuso e la polemica sarebbe finita lì, con Di Caro che avrebbe pure apprezzato e ringraziato la Lucarelli per una battuta giusta ma in un contesto totalmente inopportuno: invece no, la giornalista ha reagito vestendo i panni della vittima, cercando addirittura di far passare il tweet dello zio, che naturalmente ha spinto alcuni utenti a solidarizzare con lui e a criticare l’infelice uscita della blogger, come un tentativo di screditarla. Incredibile ma vero. La Lucarelli con un secondo tweet ha replicato scrivendo: “Niente ovviamente. Era un modo semplice per scaternarmi addosso un po’ di odio aggratis”.
E qui sembra ripetersi lo stesso copione andato in scena con la polemica relativa alla sua presenza nella giuria di “Ballando con Le Stelle”, con la Lucarelli che ha prontamente accusato il Codacons di averla voluto denigrare in segno di vendetta per una precedente polemica, nel corso della quale aveva difeso Fedez dagli attacchi dell’Associazione dei Consumatori. Ma come avrebbe reagito Selvaggia se al posto suo ci fosse stata qualsiasi altra persona? Se si fosse trovata qualcun’altra a far parte di una giuria chiamata a valutare fra gli altri il proprio fidanzato? Sembra che certi opinionisti siano convinti di possedere una libertà di giudizio assoluta verso gli altri, e contemporaneamente di godere di un diritto altrettanto assoluto a non essere giudicati. Come direbbe il Marchese del Grillo “io so io e voi non sete un …..”.
Andrea Di Caro comunque a passare pure da “odiatore” non ci è voluto stare e ha controreplicato al vittimismo della Lucarelli con grande dignità e determinazione: “Cara Selvaggia “un bel tacer non fu mai scritto”. Se pensi che nella giornata di oggi con quello che è successo alla mia famiglia, il mio pensiero fosse quello di scatenare l’odio contro di te, significa che sei così piena di te da perdere di vista la realtà”.
E forse è questa la realtà dei fatti, perché almeno la Lucarelli se proprio non riusciva a scusarsi, avrebbe potuto rimanere in silenzio e accettare le critiche senza replicare. Invece no, ha preferito rovesciare la frittata e buttarla sul vittimismo, forse convinta che i vari Fedez o Saviano di turno sarebbero insorti in sua difesa, nel nome di quel solidarismo tipico che si garantisce a chiunque attacca il mondo della destra italiano: l’altroieri Berlusconi, ieri Salvini, oggi Meloni. Una volta si diceva che “chi semina vento raccoglie tempesta” ma come detto chi è abituato a giudicare gli altri è poco propenso poi a lasciarsi giudicare, ergendosi a vittima dell’odio quando poi l’opinione pubblica rifiuta di riconoscerli come maestri indiscussi e reagisce alle loro omelie. E’ accaduto anche ultimamente con una giornalista de Il Fatto Quotidiano, che dopo aver utilizzato espressioni di disprezzo nei confronti della moglie del Presidente della Camera Fontana, arrivando a chiedersi che tipo di donna possa essere una che sta con un “soggetto del genere”, ha minacciato denunce contro chi si sarebbe permesso di insultarla via social.
Forse per una volta la Lucarelli dovrebbe riflettere a fondo, e capire che ci sono dei momenti nella vita in cui il desiderio di essere “Selvaggia” dovrebbe lasciare il posto all’umanità e soprattutto al buonsenso.