Per l’Italia, il 2022 si chiude con una certezza: è stato l’anno d’oro del turismo.
Nei primi nove mesi dell’anno, nel nostro Paese sono arrivati quasi 56 milioni di viaggiatori stranieri, principalmente da Unione Europea, Regno Unito e USA. Un’impennata inaspettata che ha visto i turisti scegliere in particolare le città d’arte così come le località di mare e di montagna, contribuendo ad entrate pari a 21,3 miliardi.
Che cosa catalizza l’attenzione dei visitatori stranieri verso il Belpaese? Senza dubbio, cultura, gastronomia e accoglienza in pole position, pieno com’è lo stivale di una pletora di tradizioni culinarie da nord, a sud, alle isole, e di una ricchezza storico-artistica unica nell’intero pianeta.
L’Italia è di per sè un marchio che vale, oggi, 2.155 miliardi di dollari e si conferma essere uno dei primi e più forti al mondo. Con il maggior numero di siti UNESCO, 58, su una superficie che rappresenta appena lo 0,50% del territorio mondiale, l’Italia è un bacino pressoché infinito di incalcolabili bellezze, culla di una cultura senza pari nella storia dell’umanità, crogiolo di stili ed epoche, menti e imperi, paci e guerre, fusioni e divisioni come forse pochi altri nella storia del mondo. Per non citare il fatto di ospitare sul suo territorio lo Stato più piccolo del pianeta – Città del Vaticano, esso stesso una storia nella Storia dell’uomo e del mondo.
E il 2023 si preannuncia il ritorno del turismo ai livelli pre-pandemia per il nostro Paese. Il marchio Italia, e più in generale il Made in Italy, è un concentrato di bellezza, storia, qualità, unicità, arte e artigianalità tramandato da generazioni.
È il nome e il biglietto da visita di uno stivale sdraiato sul mondo e baciato da un mare buono, a volte sfregiato, svalutato e maltrattato, ma sempre capace di scuotere dall’anima di chi lo visita la polvere accumulata nella vita di tutti i giorni con le sue meraviglie, i suoi bagliori, il suo valore. Perché in fondo, “La bellezza ci può trafiggere come un dolore”.
Loredana Capobianco