La Francia ricorda Colette, donna immensa e spregiudicata

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28 gennaio 2023, una data per ricordare i 150 anni dalla nascita di una grandissima scrittrice francese: Sidonie-Gabrielle Colette, conosciuta in tutto il mondo solo come Colette.

Mostre, conferenze e spettacoli celebrano in Francia una donna talentuosa e anticonformista, autrice di decine di opere, prima presidente dell’Accademia Goncourt e Grand’Ufficiale della Legion d’onore.
Una delle maggiori figure della prima metà del XX secolo.
Con l’occasione sono previste anche riedizioni delle sue maggiori opere come “Il puro e l’impuro”, “Chéri”, “Sido”, “Gigi” e “Claudine” uno dei maggiori best seller francesi di tutti i tempi.

A vent’anni, nel 1893, lascia la casa natale di Saint-Sauveur-en-Puisaye, in Borgogna, per sposare Henri Gauthier-Villars, detto Willy, molto più anziano di Colette, che la introduce nei salotti buoni di Parigi.
Editore e scrittore, a capo di un laboratorio per giovani letterati, Gauthier pubblica a suo nome le opere di questi aspiranti scrittori. E lo stesso farà con i primi racconti della moglie quelli della serie di “Claudine”.
Il personaggio di Claudine conquistò il pubblico, specialmente quello delle giovani donne di un’epoca che cominciava ad affrontare la questione dell’emancipazione femminile.

Le storie verranno rappresentate con successo a teatro e la coppia diverrà famosissima. Esplode la “moda Claudine” e nasce un vero e proprio marchio di oggetti, profumi e abbigliamento.
Solo dopo molti anni e dopo la separazione dal marito, Colette con un’azione legale ottiene il riconoscimento come autrice dei racconti di Claudine.
L’attività letteraria prosegue con successi e riconoscimenti.
E’ un’artista eclettica e spregiudicata. E’ anche un’attrice, le sue esibizioni teatrali riscuotono il plauso ma anche le critiche, proprio perché giudicate troppo spregiudicate.

Per le sue disinibite relazioni sentimentali, la sua stessa vita è al centro di scandali.
Le sue attività furono molteplici. Collabora con il Paris-Journal e con Le Matin.
Amante della buona cucina tenne su Vogue e Marie Claire una rubrica di ricette tradizionali.
Sceneggiatrice per il cinema e critico teatrale.
Si lancia anche nell’apertura di un istituto di bellezza con vendita di cosmetici con il suo marchio. Avventura che durò solo un anno.
La Parigi di Colette è quella di Matisse, Cocteau, Toulouse-Lautrec. Anni di grande fermento artistico e culturale nella Ville Lumière e che contribuirà al successo della scrittrice.

Dal 17 giugno al 12 novembre il Museo di Colette a Saint-Sauveur-en-Puisaye proporrà la mostra “Passion Colette”, un omaggio alla vita dell’artista attraverso documenti d’archivio presentati al pubblico per la prima volta.
Tra le iniziative previste in suo onore è allo studio la richiesta al presidente Emmanuel Macron della sepoltura di Colette al Pantheon di Parigi, il tempio dei “Grandi di Francia”.
Gli ultimi anni, fino alla morte avvenuta nel 1953 a 81 anni, abitò in rue Beaujolais a Parigi. Una semplice camera con vista sui giardini di Palais Royal, dove Colette, costretta all’immobilità da una terribile artrosi, viveva sdraiata sulla sua poltrona-letto, soprannominata dalla scrittrice la “zattera”.
Nella storia della Repubblica francese fu la seconda donna a ricevere i funerali di stato (la prima era stata l’attrice Sarah Bernhardt) ma la Chiesa negò una benedizione religiosa, a causa della sua vita “dissoluta”.

Sofia Barilari

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