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Telefono Amico, malessere emotivo: più che raddoppiate le domande

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disagio sociale

Telefono Amico Italia svela uno scenario preoccupante: oltre 110mila richieste di sostegno nel solo 2022, una al minuto, e segnalazioni di malessere emotivo più che raddoppiate nell’arco degli ultimi tre anni, con un forte aumento di aiuto da parte dei giovani. In occasione della Giornata Mondiale della Salute, che ricorrerà il prossimo 7 aprile, l’organizzazione di volontariato che da oltre 50 anni, attraverso oltre 500 volontari distribuiti in 20 sedi sul territorio nazionale, si prende cura di coloro che attraversano periodi di fragilità, lancia un autentico allarme sociale.

«Negli ultimi tre anni – spiega la presidente di Telefono Amico Monica Petra – abbiamo riscontrato una forte crescita, iniziata con la pandemia da Covid19: le richieste di aiuto sono raddoppiate rispetto al 2019 e continuano a crescere. Nell’ultimo anno abbiamo registrato una ulteriore crescita del 9% rispetto al 2021 e oltre 50mila nuovi utenti, ovvero persone che in passato non avevano mai sentito l’esigenza di rivolgersi al servizio, gestendo una media di una richiesta di aiuto al minuto. Stiamo vivendo un momento di forte fragilità emotiva, ma anche di maggiore propensione alla richiesta di sostegno: una tendenza che è importante incoraggiare, perché parlare con qualcuno, anche in forma anonima, ed essere ascoltati può aiutare a contrastare lo sviluppo di disagi più marcati e complessi da affrontare».

La sfera psicologica è una componente fondamentale dell’individuo e può influenzare anche lo stato di salute. «Un disagio psicologico può fare male quanto uno fisico – sottolinea Maurizio Pompili, professore ordinario di Psichiatria dell’Università di Roma La Sapienza e direttore della Uoc di Psichiatria al Sant’Andrea di Roma – bisogna sempre ricordarsi che siamo un tutt’uno di mente e corpo, è necessario non trascurare mai i segnali di malessere psicologico, che, a cascata, si ripercuotono su tutta l’esistenza dell’individuo».

Telefono Amico Italia supporta emotivamente le persone in difficoltà attraverso tre modalità di ascolto riservate e confidenziali: colloquio telefonico attraverso il numero unico nazionale 02.23272327, attivo 365 giorni all’anno dalle 10 alle 24; Mail@mica, alla quale è possibile accedere attraverso la compilazione di un modulo anonimo sul sito www.telefonoamico.it e WhatsApp Amico, raggiungibile via chat al 324.0117252 tutti i giorni dalle 18 alle 21. Gli ultimi due servizi sono utilizzati prevalentemente dai sub 26 anni, le cui richieste di sostegno sono in forte aumento.

Nel 2022 sono state più di 20mila le ore trascorse dai volontari con le persone in cerca di aiuto con una media di 186 telefonate al giorno. Gli utenti che si rivolgono al numero unico nazionale sono prevalentemente uomini, a differenza della chat e della mail, e l’età è più alta degli altri servizi. L’utente tipo ha tra i 46 e i 55 anni, è disoccupato, vive da solo e proviene dal Nord Ovest. Un profilo completamente diverso da quello che emerge dal servizio Whatsapp: l’utente medio è una giovane donna dai 26 ai 35 anni, studentessa che vive in famiglia. Per quanto riguarda i problemi di chi contatta Telefono Amico Italia sia via telefono sia via chat prevalgono quelle legate all’area del “sé”: in particolare, chi telefona accusa soprattutto solitudine e bisogno di compagnia, chi scrive in chat manifesta, invece, principalmente, malessere  esistenziale e disagio psicologico.

Nel 2022 c’è stato, inoltre, un forte aumento di richieste d’aiuto via mail: dalle 1200 del 2021 alle oltre 2000 del 2022, circa il 68% in più e si è registrato un aumento del 107% di utenti del servizio. Gli utenti sono per la maggior parte donne (il 63%), vivono in famiglia e in buona parte studiano. Al primo posto con il 20% sono giovani dai 19 ai 25 anni, al secondo posto dai 26 ai 35 anni con il 13% e al terzo posto dai 15 ai 18 con il 9 %. I problemi sono l’area del “sé”, la relazione, il senso di emarginazione.

I segnali di allarme di un malessere psicologico sono molteplici. Spesso l’espressione di malessere psico-emotivo si rivela con manifestazioni somatiche, come nei bambini. Negli adolescenti si assiste a cambiamenti del tono dell’umore, irritabilità, chiusura relazionale e minori energie spese nell’interazione e nelle attività di gruppo, disinvestimento scolastico, pensieri e verbalizzazioni negativi, autosvalutazione, disistima. «Viviamo un periodo di grandi squilibri, dopo la pandemia, la guerra e le incertezze dovute ai cambiamenti socioculturali – conferma il professor Pompili – i giovani e le ragazze in particolare sembrano pagare un prezzo maggiore, adottando comportamenti ad alto rischio. In questo periodo l’autolesionismo sta dilagando: non equivale al rischio di suicidio, non c’è volontà di morire, ma può sfociare in situazioni più gravi, mettendo a repentaglio la vita dell’individuo. Così anche per l’abuso di alcol. Bisogna infondere molta speranza e sostegno a una popolazione giovane che diverrà il mondo adulto di domani».

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